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Come arricchire una dieta povera di fibre alimentari?
Laura Botticelli
Buongiorno, da anni mia mamma (92.enne) soffre di colite microscopica. Il gastroenterologo ha consigliato di seguire una dieta povera di fibre: no alle farine integrali (dunque pane bianco, pasta e riso non integrale) e solo qualche verdura cotta come patate e carote. Bandite tutte le verdure come cavoli, verze, broccoli e i legumi. Anche la frutta è limitata a: banane, mele e pere. Tuttavia mia mamma comincia a stufarsi di tante limitazioni e anch’io non so più cosa cucinarle oltre alle solite cose. Per esempio il finocchio fa differenza se lo si mangia crudo o cotto? Le patate, con buccia o senza? Non è facile seguire una dieta variata. Quale altra verdura e frutta posso aggiungere alla sua dieta? Inoltre, c’è differenza tra una verdura cruda e una cotta? Un sentito ringraziamento. / Maria I.
Gentile Maria, effettivamente la dieta povera di fibre a lungo termine risulta essere monotona, e per questo darò volentieri delle indicazioni per aiutarvi a migliorarla. Prima però desidero spiegare anche agli altri lettori la ragione per cui il medico vi ha proposto tale alimentazione.
La colite microscopica è un’infiammazione dell’intestino crasso (colon) che provoca diarrea acquosa persistente, crampi, dolori addominali o gonfiore, perdita di peso, nausea, incontinenza fecale e disidratazione. Il disturbo prende il nome dal fatto che è necessario esaminare il tessuto del colon al microscopio per identificarlo, dato che lo stesso può apparire normale con una colonscopia. Non sono ancora note le cause ma i fattori di rischio possono essere l’età, dai 50 anni in su, il fumo, malattie autoimmuni o fattori genetici. I sintomi della colite microscopica possono andare e venire frequentemente. A volte si risolvono da soli. I medici tentano un approccio graduale, iniziando con i trattamenti più semplici e facilmente tollerabili. Di solito si inizia con modifiche alla dieta e con farmaci che possono aiutare ad alleviare la diarrea persistente, e per questo viene proposta la dieta povera di fibre. La fibra è un tipo di carboidrato – presente in frutta, verdura, legumi e cereali – che non viene digerito dal corpo. Una dieta povera di fibre limita questi alimenti così che nell’intestino crasso circoli meno materiale non digerito e le feci siano meno voluminose.
Cosa mangiare quindi? Carne, pesce, uova e formaggi non hanno fibre. Per quel che concerne i latticini, se soffre molto di diarrea è meglio provare prima quelli poveri di lattosio, quindi latte senza lattosio, yogurt naturali ricchi di probiotici e preferire i formaggi stagionati come lo sbrinz, il grana, l’Appenzeller eccetera o con la muffa come brie, tomino e via elencando. I cereali sono consigliati solo se raffinati, oltre alla pasta e al riso (che può cucinare come risotto o crema di riso o riso in brodo) sono permessi anche la polenta gialla, il semolino e quindi pure gli gnocchi alla romana, il cous cous e gli gnocchi di patate. La buccia è la parte fibrosa delle patate quindi meglio sbucciarle e bollirle, per poi consumarle così o in purea o in crema o in brodo/asciutte con la pasta.
Per quel che concerne frutta e verdura sono entrambe molto ricche di fibre e c’è poca scelta oltre a quella da lui raccomandata. Normalmente cuocere e frullare distrugge un po’ la fibra, a crudo invece è più presente. Vi consiglio l’acquisto di un estrattore che estrae da frutta e verdura cruda il succo e lascia tutta la polpa e le fibre in un contenitore a parte. Lavora a bassi giri e con minore potenza rispetto a una centrifuga e in questo modo vengono mantenute gran parte delle proprietà nutritive degli alimenti. Può prepararli di sola frutta o di sola verdura o anche mischiarle assieme, e poi berne il succo o preparare con il succo delle gelatine o dei ghiaccioli.
Se vedete un miglioramento dei sintomi parlatene col gastroenterologo e chiedete se potete inserire di nuovo, piano piano, le fibre.