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Fascino e mistero del doppio
Aldo Grasso
Il tema del doppio ha da sempre affascinato la letteratura, il teatro, il cinema, persino la filosofia. Il topos del raddoppiarsi, che porta a varie tipologie e declinazioni, è stato da sempre presente nelle scienze umane. L’invenzione del doppio rimanda generalmente all’inquieta consapevolezza di non essere solo quello che crediamo di essere, ma anche altro, o, in altri termini, alla sensazione di non riuscire a comprendere chi siamo veramente.
«O Pamela, questo è il bene dell’essere dimezzato: il capire d’ogni persona e cosa al mondo la pena che ognuno e ognuna ha per la propria incompletezza. Io ero intero e non capivo, e mi muovevo sordo e incomunicabile tra i dolori e le ferite seminati dovunque, là dove meno da intero uno osa credere. Non io solo, Pamela, sono un essere spaccato e divelto, ma tu pure e tutti. Ecco ora io ho una fraternità che prima, da intero, non conoscevo: quella con tutte le mutilazioni e le mancanze del mondo. Se verrai con me, Pamela, imparerai a soffrire dei mali di ciascuno e a curare i tuoi curando i loro» (Italo Calvino, Il visconte dimezzato, cap. VII).
Anche Calvino (il 15 ottobre 2023 si è celebrato il centenario della nascita) ci presenta, con il suo visconte diviso a metà da una palla di cannone, il tema del doppio: il protagonista, infatti, scopre sé stesso attraverso una separazione fisica e simbolica del nostro io. Il visconte di Medardo è dimezzato in seguito a un colpo di cannone. Si salva la parte cattiva, che curata da un dottore torna a Terralba. Qui compie diverse azioni malvagie, quando viene raggiunto dalla parte buona. Si sfideranno a duello per amore di Pamela. Grazie alle conseguenti ferite si ricongiungeranno.
Dalla mitologia in poi il tema del doppio è sempre stato caro alla narrazione: Giano Bifronte e la doppia personalità, il protagonista e l’antagonista, il vincitore e lo sconfitto. A riguardo, il romanzo più citato è senz’altro The Strange Case of Dr. Jekyll and Mr. Hyde del 1886 di Robert Louis Stevenson. Le vicende del Dr. Jekyll, un eminente dottore, generoso ed istruito, oppresso dalla figura sinistra del perfido e deforme Mr. Hyde, ben spiegano il tema della doppia personalità. Il romanzo fu composto in un periodo (1886) dominato dalla tesi di Darwin sull’evoluzione umana e dalla sua opera L’origine della specie. La pubblicazione di quest’opera, in cui il naturalista affermava che l’uomo discendeva dalla scimmia, provocò molto scalpore e grandi rivoluzioni nel pensiero sociale e religioso dell’epoca. L’inconscio, dall’altra parte, faceva il suo ingresso nella vita quotidiana, preparando così la strada alle teorie psicoanalitiche di Freud. Perfino Shakespeare aveva imperniato un’intera tragedia sul tema dell’identificazione con l’altro in Lady Macbeth, mentre Mary Shelley aveva esplorato le frontiere del confronto con l’altro da sé in Frankenstein.
Nella letteratura romantica tedesca il doppio si manifesta sotto il nome di Doppelgänger, termine preso a prestito dall’esoterismo. Si pensava che per ognuno esistesse da qualche altra parte nel mondo un essere umano uguale a noi: non un semplice sosia ma un duplicato, un gemello cattivo con le nostre stesse caratteristiche fisiche ma di segno opposto per quanto riguarda la mente e lo spirito. Che cosa succede nella mente di una persona che all’improvviso cambia radicalmente e si mette a fare cose opposte a quelle che, per nascita e educazione, ci si aspetterebbe da lui?
Il tema del doppio compare in due opere di Luigi Pirandello: Il fu Mattia Pascal (1904) e in Uno, nessuno e centomila (1926). Nel primo si racconta di un uomo dato per morto, equivoco che porta il protagonista a perdere la propria identità. In Uno, nessuno e centomila invece il protagonista Vitangelo capisce che non è Uno, perché non visto da tutti alla stessa maniera. Sa di essere Nessuno, perché può essere uno dei Centomila che gli altri vedono in lui.
Si è sempre discusso di quanto la dimensione del doppio sia fondamentale nei film di Alfred Hitchcock. Vertigo, 1958, fra i tanti pregi, si offre anche come un piccolo saggio sul tema del doppio. Si potrebbe continuare a oltranza, persino con le serie televisive, ma la considerazione è sempre unica: il doppio è un terreno di confronto, fra l’essere e l’apparire, fra il bene e il male, fra la luce e l’ombra. Una medaglia è completa solo ci sono il verso e il retro.