Il teatro, territorio di studio e ricerca linguistica

by Claudia
7 Luglio 2025

Pubblicazioni: un numero speciale di MIMOS analizza l’evoluzione degli studi sull’arte scenica, evidenziando divergenze istituzionali e potenzialità pedagogiche nel nostro tessuto culturale

La bellezza della multiculturalità e del plurilinguismo del nostro Paese si caratterizza attraverso diversi fattori. Fra quelli più significativi, seppur ad alterne fortune e talvolta un po’ di nicchia, c’è il teatro.

Il segnale del suo stato di salute è indubbiamente e soprattutto legato agli umori della politica, intesa come quella che conta a livello federale, agli indirizzi che di volta in volta vengono assegnati a vari livelli istituzionali per rafforzare i pilastri di una coesione che molti ci invidiano ma in cui, tuttavia, coabitano differenze. Spesso profonde, talvolta insanabili, soprattutto se si adottano soluzioni temporanee o di facciata.

Da una ventina di anni le politiche culturali di Cantoni, Comuni e di Pro Helvetia hanno creato nuovi strumenti per aiutare e incoraggiare la creazione di opere teatrali con convenzioni di sostegno congiunto e la loro circolazione su suolo nazionale. Anche se le problematiche e le esigenze delle forme artistiche rispetto alla quantità di opere prodotte fanno sempre più fatica a trovare canali di diffusione. Sono cose che vanno sempre ricordate per evitare di trarre facili conclusioni facendo di ogni erba un fascio.

C’è invece un altro settore, strettamente legato al teatro, che non solo dà segni di una certa vitalità ma che dimostra di superare le barriere linguistiche e talvolta anche politiche grazie a un lavoro complesso e significativo. Ci riferiamo alla ricerca: una disciplina che ha una forte valenza pedagogica come soggetto di studio e approfondimento e che riesce a creare un legame con il territorio fornendo uno strumento pratico e concreto di formazione professionale. Molto spesso, infatti, soggetti di ricerca trovano applicazione in ambiti come la scuola, le carceri, i centri sociali e di rieducazione, le case per anziani, gli ospedali, eccetera.

La ricerca teatrale in Svizzera è caratterizzata dal multilinguismo in aggiunta alla coesistenza di università e scuole professionali che offrono programmi formativi con ricerche sul campo, con e attraverso il teatro.

Per fornirne un panorama esauriente sull’argomento è stato dato recentemente alle stampe un numero speciale di MIMOS, l’annuario svizzero del teatro, una pubblicazione in versione trilingue (tedesco, francese e italiano) curata da Michael Gronenberg, Demis Quadri e Yvonne Schmidt e promossa dalla Società Svizzera di Studi Teatrali (SSST).

Con il titolo La ricerca in Svizzera sul teatro (381 pagine) si tratta di una prima assoluta condotta nello spirito di promuovere e mettere in rete il dialogo fra le regioni linguistiche offrendo anche un discorso ampliato oltre i confini nazionali.

Il volume, diviso in due parti, raccoglie i contributi di diverse personalità in un confronto d’indagine interessante che mette in luce la diversità fra i rispettivi campi d’azione. La raccolta si sofferma dapprima sulle origini, la storia e gli sviluppi degli studi teatrali prendendo in considerazione le istituzioni di riferimento. Nella seconda parte sottolinea i diversi approcci della ricerca in relazione ai problemi legati alle aree di sviluppo delle arti sceniche svizzere che godono di una narrazione quantomeno frastagliata.

Gli studi teatrali in Svizzera sono stati istituzionalizzati abbastanza recentemente. A dare un primo segnale importante è stata l’Università di Berna nel 1992 con la fondazione dell’Institut für Theaterwissenschaft (ITW). Precedentemente lo studio del teatro nella Confederazione era promosso dalla SSST che, a partire dalla sua creazione nel 1927, raccoglieva contributi legati soprattutto all’area germanofona e prima della nascita di organizzazioni professionali specifiche.

Con l’avvento delle Scuole Universitarie Professional (SUP) dedicate alle arti sceniche come la Zürcher Hochschule der Künste, la Berner Hochschule der Künste, la Manufacture di Losanna e l’Accademia Teatro Dimitri, nel 1998 le SUP hanno ricevuto un mandato di ricerca che ha portato alla creazione di dipartimenti specifici.

Per quanto riguarda le Università, fatta eccezione per studi puntuali e ricerche storiche, nel 2018 all’Università di Losanna viene fondato il Centre d’études théâtrales presso la Facoltà di Lettere e Filosofia.

La nostra Università (USI) annovera corsi di Storia del teatro mentre la ricerca è appannaggio dell’Accademia Teatro Dimitri, che è parte della Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana (SUPSI) ed è il riferimento istituzionale per quel settore, un punto di arrivo, transito e partenza, per le carriere e le esperienze di artisti molto diversi per provenienza e caratteristiche. Infatti, per comprendere lo sviluppo delle arti sceniche nella nostra regione è determinante considerare la sua geografia e le ripercussioni politiche e culturali che ne hanno condizionato lo sviluppo. Prendiamone atto, siamo una piccola periferia dell’impero attraversata da identità e problematiche sociali, un terreno ideale per una ricerca teatrale che è ancora tutta da riscrivere.