Vent’anni di passione

by Claudia
5 Maggio 2025

Quattro giorni ritmati da incontri, laboratori e performance; intervista alla coreografa Anna-Marija Adomaityte, che ha lavorato con TikTok

Il Ticino si trasforma in un vibrante palcoscenico dedicato alla danza: dal 14 al 18 maggio, torna l’evento che da vent’anni anima le piazze e i teatri della Svizzera. La Festa danzante 2025, che in Ticino coinvolgerà Lugano, Mendrisio, Chiasso, Bellinzona e Locarno (v. box), offrirà un programma ricco di spettacoli, performance urbane, laboratori e una speciale rassegna cinematografica.

L’edizione di quest’anno, come anticipato, segna un anniversario importante, occasione fondamentale per mettere in evidenza quanto la danza non abbia mai perso la sua straordinaria qualità di farsi strumento di connessione tra le persone e le culture.

Tra gli eventi più attesi, il Flashmob nazionale Dance Is in the Air, ma anche i laboratori, per non parlare dei molteplici spettacoli e incontri a tema. In Ticino, particolarmente suggestivo sarà anche l’incontro tra danza e spazi culturali, con spettacoli site-specific ospitati nei musei, tra cui il Museo Vela di Ligornetto, il Museo Hesse di Montagnola, il Museo d’arte di Mendrisio e Casa Rusca di Locarno.

Inoltre, il festival proporrà una serie di performance che spaziano dall’ironia degli spettacoli dedicati agli algoritmi e ai social media – come lo spettacolo Tik Tok – Ready Choreographies, di Anna-Marija Adomaityte˙, di cui qui a fianco si trova un’interessante intervista –, alle vibrazioni dell’hip hop contemporaneo.

La serata del 16 maggio promette un «venerdì fuori controllo» a Lugano, grazie a diversi incontri con artisti, spettacoli dinamici nelle piazze e un evento techno che animerà la notte, celebrando il rapporto tra musica e movimento.

Come sempre, anche questa edizione speciale non sarebbe possibile senza il supporto delle istituzioni culturali (tra cui il Percento culturale Migros), degli sponsor e di tutti coloro che rendono la Festa Danzante un appuntamento imperdibile per gli amanti della danza e dell’arte performativa.

Festa danzante, universo in movimento

A colloquio con la coreografa Anna-Marija Adomaityte˙, ideatrice di uno spettacolo che guarda al mondo di TikTok invitando il pubblico a una riflessione

Per farne uno bastano pochi ingredienti: uno smartphone e un social, e il TikTok è servito. I video verticali con i microballetti che si accompagnano ai tormentoni web del momento rimbalzano così da un angolo all’altro del mondo. Le mosse sono sempre le stesse, sempre ipercodificate, a cambiare sono unicamente i protagonisti, femmine e maschi di solito accomunati dalla giovane età.

Ma cosa è, in fondo, un TikTok? Semplicemente un breve video che permette a chi lo gira di fare parte di una community, forse anche gonfiando il proprio ego, oppure c’è dell’altro?

È proprio questo il punto di partenza dell’indagine della coreografa Anna-Marija Adomaityte˙, nata in Lituania nel 1995, studi alla Manufacture di Losanna, e vincitrice dello June Johnson Newcomer Prize 2024. Attraverso lo spettacolo TikTok-Ready Choreographies, che andrà in scena a Lugano il 17 maggio nell’ambito della Festa danzante, e grazie alla collaborazione di giovani adolescenti, Anna-Marija Adomaityte˙ cerca di sondare un linguaggio dei segni definito a tratti «oscuro» per gli occhi esterni, ma che rivela il desiderio di volere essere un mezzo espressivo a tutti gli effetti.

Ne abbiamo parlato direttamente con la coreografa.

Anna-Marija Adomaitytė, il fatto che lei si occupi di TikTok nell’ambito della danza incuriosisce, poiché promette di restituirci una prospettiva diversa. Da dove viene questa idea?
Durante la creazione delle mie prime due performance coreografiche (workpiece, 2020 – ispirata dalla mia esperienza di lavoro da McDonald’s – e Pas de deux, 2021 – sulla rappresentazione della coppia eteronormativa) non ho avuto modo di vedere crescere da vicino i miei cuginetti. Vivo in Svizzera dal 2014, dunque lontana dalla mia famiglia, che risiede in Lituania.

Quando ci andai nell’inverno del 2021, mi resi conto che nel frattempo i cuginetti erano diventati adolescenti, e un giorno mi mostrarono TikTok. Dopo quell’incontro realizzai come quel social non fosse presente solo nelle loro vite, ma anche nella maggior parte delle vite degli altri adolescenti.

È dunque nato in me il desiderio di comprendere TikTok come fenomeno sociale. Ho lavorato con i tiktoker più attivi, ossia gli stessi adolescenti, invitandoli a partecipare alla creazione di TikTok-Ready Choreographies, una co-produzione di Pavillon ADC e Théâtre Vidy-Lausanne.

In qualche modo TikTok ha frammentato la danza, riducendola a brevi sequenze di movimenti. Vede questo processo come un impoverimento, o da qualche parte c’è anche un arricchimento?
È vero, i balletti di TikTok durano qualche secondo. I giovani tiktoker mettono in scena i propri corpi nella verticalità stretta dei loro telefoni. Con lo sguardo fisso all’obiettivo come se fosse uno specchio, alcuni di loro si offrono allo sguardo e al giudizio di un pubblico invisibile, i milioni di adolescenti dall’altra parte dello schermo.

Altri, invece, hanno account di TikTok privati. I balletti, o trend, di TikTok possono essere molto sfaccettati.

Se alcuni trend si adeguano alla fantasia patriarcale di Lolita, altri sovvertono l’erotismo con allegria e autoironia, oppure difendono un’immagine del corpo diversa o positiva.

È impossibile dire con certezza se i balletti di TikTok siano uno spettacolo intimo oppure puro artificio. Tutto ruota intorno alla tensione tra esposizione e solitudine, volgarità e fragilità. Tra gesti virtuosistici ed evidenti marcatori sociali, tra l’obbedienza a un ordine coreografico e un’energia incontrollabile.

Crede che attraverso TikTok sia in certa misura cambiata anche la relazione tra i giovani e la danza?
Credo di sì: la danza è stata spesso una pratica collettiva, dai rituali alle danze focloristiche, passando da diverse forme di ballo notturno. I trend o balletti di TikTok però, sono nati come forme di danza individuale nella propria stanza e filmati dalla danzatrice o dal danzatore stesso. Vengono visti da molte persone, ma spesso non ballati all’interno di un gruppo.

Negli anni abbiamo visto figure di ballerini straordinari, come Fred Astaire o Michael Jackson… queste figure saranno un giorno sostituite del tutto da TikTok, come conseguenza del crescente individualismo che contraddistingue la nostra società?
Al di là di qualche eccezione, l’algoritmo di TikTok valuta e spinge contenuti scioccanti, estremi o semplicemente popolari. Tendo dunque a pensare che anche i bravi ballerini della nostra epoca possano trovare un riflettore su TikTok. Resta però che TikTok ha anche moltissimi influencer propri, con milioni di follower, che probabilmente non sono interessati ad attirare l’attenzione al di fuori dei social media.