«Mi riesce bene collegare persone e idee»

by Claudia
3 Marzo 2025

Mira Song, la nuova responsabile Società e cultura della Federazione Cooperative Migros, responsabile di un budget di svariati milioni, ci racconta come ne dispone e cosa significhi per lei qualità della vita

Mira Song (52, nella foto) è a capo della Direzione Società e cultura della FCM dal settembre 2024 ed è quindi responsabile dell’orientamento nazionale dei progetti e delle istituzioni sociali e culturali del Percento culturale Migros, delle iniziative di partecipazione e del Fondo pionieristico Migros. Ha studiato biochimica all’ETH e ha lavorato a lungo nel settore delle sponsorizzazioni presso il Credit Suisse.

Mira Song, c’è un ricordo particolare che la lega alla Migros?
Da bambina ho sempre voluto fare la cassiera della Migros perché mi divertivo a calcolare a mente conti e resti. Ma un segno ben più consistente del destino è che i miei genitori si siano conosciuti alla Migros. Mia madre lavorava alla cooperativa Migros di Zurigo dove si occupava tra le altre cose anche delle visite guidate, mentre mio padre accompagnava come guida turistica gruppi di turisti anche alla Migros. È così che è avvenuto il loro primo incontro.

Dall’autunno del 2024 è responsabile della Direzione Società e cultura della Federazione delle cooperative Migros. Cosa la ha predestinata a questo lavoro?
Non c’è stata proprio una predestinazione diretta (ride). Ho studiato biochimica all’ETH e volevo diventare una scienziata. Già prima di terminare gli studi, mi sono però resa conto che in laboratorio stavo perdendo il contatto con le persone. E così, per un qualche caso della vita, sono entrata in Credit Suisse grazie a un programma universitario e ho potuto collaborare all’Expo.02. In banca ho poi lavorato per oltre 20 anni nel settore delle sponsorizzazioni, prima di entrare nel 2023 alla Federazione delle cooperative Migros come responsabile Cultura.

Può dire in una frase cosa le riesce particolarmente bene?
La mia famiglia direbbe che nessuno della mia età corre veloce come me per prendere il treno. Parlando seriamente invece, mi riesce molto bene collegare persone e idee.

Fermarsi non è un’opzione per lei?
No, il movimento è vita. Mi piace molto lavorare con persone che vogliono mettere qualcosa in moto, e in meglio. È questa la mia motivazione.

La sua direzione dispone di un budget di decine di milioni per promuovere progetti culturali e sociali. Un lavoro da sogno?
È un privilegio potersi impegnare per questioni sociali e culturali. Allo stesso tempo è anche una sfida, perché lo si deve fare con molta efficienza e spesso pragmatismo, proprio come in una PMI. È importante notare che la Direzione è responsabile solo di una parte del budget del Percento culturale Migros; di una buona parte di esso sono direttamente responsabili le dieci cooperative e il loro impegno nelle regioni, nonché altre organizzazioni partner.

Come si svolge una sua giornatalavorativa tipo?
Il tratto tipico è che non esiste una giornata lavorativa tipo (ride). Perlopiù partecipo a molte riunioni e call con colleghi e colleghe dei vari team. Lo spettro degli argomenti è molto ampio: si va dalle questioni strategiche e contenutistiche con la co-direzione del Migros Museum für Gegenwartskunst alla selezione di progetti da sovvenzionare per il Fondo pionieristico Migros, passando per il personale, l’informatica e le finanze.

Dove e come ricarica le sue energie?
Mi piace farlo stando nella natura, facendo escursioni e viaggi con la mia famiglia, partecipando a eventi culturali e a volte semplicemente stando a casa sul divano a leggere.

La Migros sta attraversando una fase di profondo cambiamento. Anche il Percento culturale e il suo orientamento sono sul banco di prova?
Con il Percento culturale la Migros ha saldamente radicato nel proprio DNA l’impegno sociale sin dal 1957. Lo statuto prevede che una percentuale del fatturato della Migros sia destinata a scopi di politica sociale, culturale ed economica. Il calcolo di tale percentuale si basa sul fatturato del commercio al dettaglio di tutte le cooperative Migros aderenti e sul fatturato del commercio al dettaglio online della FCM.

Alla sua direzione compete la responsabilità su manifestazioni affermate come il festival M4music, il festival di danza Steps, la rassegna Migros Percento culturale Classics. Ci sono cambiamenti all’orizzonte?
Sottoponiamo regolarmente a verifica ognuno di questi formati. Non dobbiamo necessariamente essere presenti dove già operano altri attori o il settore pubblico. Dei cambiamenti ci saranno sempre, ma si tratterà più di aggiustamenti che di un nuovo orientamento.

I critici dicono che le offerte e i progetti culturali di Migros sono troppo «di nicchia» e si rivolgono solo a un pubblico ristretto. Come risponde?
Al contrario. La rassegna Migros Percento culturale Classics, ad esempio, con la sua politica di biglietti a prezzi accessibili, democratizza la musica classica dal 1948. Nel sociale poi proponiamo alla gente offerte alle quali si riesce a partecipare senza complicazioni, come ritrovi conviviali per gli anziani o caffè narrativi, o con le quali rafforziamo l’impegno nel volontariato. Allo stesso tempo le cooperative utilizzano la propria quota del Percento culturale per promuovere e sostenere nelle regioni offerte accessibili, come le Casse delle chiacchiere o il Gran ballo notturno estivo alla Stazione centrale di Zurigo.

Il Fondo pionieristico Migros sostiene inoltre start-up e progetti nella loro fase iniziale. Quali criteri vengono utilizzati per selezionarli?
L’obiettivo del Fondo pionieristico Migros è preservare la qualità della vita in Svizzera attraverso l’innovazione. I nostri progetti devono quindi fornire una risposta efficace a un problema sociale urgente, come la crisi energetica o la carenza di personale qualificato. E devono avere il potenziale per affermarsi sul mercato.

Sul sito web si legge che il Percento culturale si impegna per la coesione sociale. È un concetto un po’ vago. Lei che interpretazione ne dà?
Il nostro compito io lo intendo così: se diamo al maggior numero possibile di persone l’accesso all’istruzione, alla cultura, alle attività ricreative e alle comunità, rafforziamo la società nel suo insieme e la sua coesione.

Può fare qualche esempio concreto?
Si tratta spesso di piccole iniziative locali che nascono dove c’è un bisogno concreto: orti comunitari, ritrovi di quartiere, caffè linguistici, serate comunitarie di cucina o di cinema. Attività in cui ci si incontra di persona e si può discutere insieme. Spesso ciò è reso possibile dalle tante persone che vi si impegnano facendo volontariato. Riconoscere e sostenere questo impegno è di grande importanza per noi.

Cos’altro fa il Percento culturale?
Finanzia anche le Scuole Club Migros con i loro numerosi corsi di lingua come pure i Park im Grünen, i parchi Prato Verde. E in più abbiamo anche strumenti molto concreti, come le nostre iniziative di partecipazione attiva, nelle quali invitiamo ogni singola persona interessata a presentare un progetto. Quest’anno si sono cercate idee che rafforzassero la diversità. Dal 24 febbraio, la popolazione può votare i progetti da sostenere.

Per concludere, un’ultima domanda che non può mancare: qual è il suo prodotto Migros preferito?
La borsa di carta della Migros! È pratica, iconica; e naturalmente le mie preferite sono le versioni realizzate da importanti artiste o artisti.