Sul ritardo salariale del Ticino rispetto al resto della Svizzera si sentono sempre commenti, in generale negativi. Gli stessi tendono a intensificarsi nei periodi pre-elettorali come quello che stiamo vivendo. Poiché, stando ai pochi dati statistici disponibili, i salari pagati nel nostro Cantone sono inferiori a quelli medi svizzeri e i lavoratori ticinesi si sentono discriminati. È sicuro che, se all’elettorato svizzero fosse proposta un’iniziativa per introdurre a livello nazionale la parità di salario secondo la funzione, la stessa sarebbe sicuramente accolta con larga maggioranza in Ticino. L’esistenza di questo scarto salariale pone una serie di quesiti ai quali non è sempre facile trovare una risposta. Quanto è larga la differenza nei salari medi mensili tra Svizzera e Ticino? Stando ai dati del 2020, che sono gli ultimi a disposizione, il salario medio pagato mensilmente nelle attività del settore privato in Svizzera era del 18,2% superiore a quello pagato in Ticino. Se poi dallo scarto con la media svizzera passiamo a quello con il salario medio della regione con i salari più elevati, Zurigo, lo scarto sale al 32,7%.
Il Ticino, quindi, sarà un Cantone attrattivo ma certamente non per i lavoratori residenti negli altri Cantoni. La statistica sui salari, pubblicata annualmente dal nostro Ufficio cantonale di statistica, ci informa anche sulle differenze di remunerazione a seconda della posizione nella professione. Veniamo così a sapere che, sempre nel 2020, lo scarto salariale maggiore lo si riscontrava, con un 23%, nella categoria dei quadri inferiori mentre lo scarto minore lo si trovava nella categoria dei quadri superiori con un 15,5%. Si potrebbe pensare che questi risultati siano casuali. Vale quindi la pena di controllare quali erano gli scarti salariali secondo la posizione nella professione per l’anno in cui la statistica in questione fu introdotta, ossia il 2012. Nel 2012 le categorie nelle quali lo scarto era maggiore, rispettivamente minore, erano sempre quella dei quadri inferiori e quella dei quadri medi e superiori. Tra queste due categorie si inseriscono gli scarti salariali delle altre due categorie di dipendenti, ossia quella dei responsabili dell’esecuzione dei lavori e quella dei senza funzione di quadro. Quest’ultima deve essere quella che conta l’effettivo maggiore di lavoratori poiché il suo scarto salariale è quello che maggiormente influisce sulla media. Dunque lo scarto salariale con il resto della Svizzera esiste ed è particolarmente largo per la categoria dei quadri inferiori: la categoria di lavoratori che è la colonna portante della nostra classe media. La statistica dei salari ci consente anche di accertare come lo scarto salariale si sia evoluto nel corso degli ultimi anni. A livello di salario medio generale, dal 2014 al 2020, lo scarto è aumentato di quasi due punti, passando dal 16,3 al 18,2%. L’aumento maggiore si è avuto nella categoria dei quadri medi e superiori, con più di 5,2 punti, mentre l’inferiore si è manifestato nella categoria dei responsabili dell’esecuzione dei lavori, con uno 0,2 di punto. Quali sono i fattori che fanno crescere lo scarto salariale, non solo a livello generale, ma anche ai singoli livelli della scala salariale definita dalla posizione dei lavoratori nella professione? Difficile pensare che siano differenze nella portata o nella qualità delle mansioni affidate alle singole categorie. È probabile che un quadro superiore di una ditta della Svizzera tedesca abbia le stesse responsabilità e un quaderno di impegni simile a quello del quadro superiore che lavora in una ditta ticinese della medesima dimensione. E lo stesso potremmo dire dei compiti dei lavoratori che si trovano in altre posizioni della professione.
Secondo noi le differenze di salario, tra il Ticino e il resto della Svizzera, sono probabilmente dovute alla struttura dell’occupazione per rami di attività e alla struttura dell’occupazione per nazionalità dei lavoratori. Si sa che in ambedue i casi esistono differenze salariali. Tra uomini e donne occupate la differenza salariale è invece uguale: 22% a livello nazionale come in Ticino. Vi sono rami di attività che pagano salari superiori di altri rami. In Ticino questi rami non abbondano e perciò nella struttura della produzione ticinese si ritrovano più rami con produttività e con salari inferiori alla media. L’altro fattore che potrebbe incidere negativamente sull’evoluzione dei salari in Ticino è la larga presenza di lavoratori stranieri.