Cosa muove le intenzioni degli elettori

by Claudia
6 Novembre 2023

E così l’UDC ha vinto! E un poco anche il PS. I Verdi hanno perso e un poco anche i liberali-radicali. Lo dimostrano i risultati delle elezioni federali del 22 ottobre. «Già lo sapevamo!», i commenti dei più il giorno dopo. Le elezioni per il Parlamento elvetico sono come le attuali gare di formula uno che riportano sul podio sempre lo stesso vincitore. Ma si tratta di una valutazione sbagliata. Come dimostrano i risultati dei sondaggi, susseguitisi durante l’ultimo anno, le variazioni delle quote dei partiti sono infatti mutate, anche di molto, nel corso della campagna elettorale.

Ci siamo limitati a considerare l’evoluzione delle variazioni delle quote dei partiti dall’elezione del 2019 all’ottobre del 2022. In seguito abbiamo tenuto conto di cosa è successo durante la campagna elettorale, dividendo la stessa in due fasi: dall’ottobre del 2022 al luglio di quest’anno, la prima, e dal luglio 2023 alla data dell’elezione, la seconda. Se le elezioni federali si fossero tenute un anno fa, nell’ottobre del 2022, il guadagno maggiore lo avrebbero realizzato i Verdi liberali con un +1,5%. All’altro estremo, la perdita maggiore l’avrebbero subita i Verdi con un – 1,5%. Un anno fa il PLR avrebbe conseguito un guadagno pari all’1,3%, l’UDC uno pari allo 0,5%, il Centro e il PS una perdita pari allo 0,5% e l’insieme dei piccoli partiti avrebbero perso uno 0,8%. Questa graduatoria dei guadagni e delle perdite si è radicalmente trasformata dall’ottobre del 2022 al luglio del 2023, durante la prima parte della campagna elettorale. Così, in luglio, al primo posto figurava già l’UDC che avrebbe conseguito un guadagno di quota pari all’1,5%. Al secondo posto, in luglio, figurava il PS che invece di perdere conseguiva un guadagno di quota pari all’1%. Anche il Centro e i Verdi liberali guadagnavano (+0,5%). La quota dei piccoli partiti non mutava mentre i perdenti erano il PLR con un -0,5% e i Verdi con una diminuzione pari al 3%. Dal mese di luglio al momento delle elezioni, in ottobre, la graduatoria dei guadagni e delle perdite non è praticamente mutata. La sola eccezione è costituita dai Verdi liberali che perdevano due posizioni, nella classifica per importanza delle variazioni, e dal conglomerato dei piccoli partiti che invece ne guadagnavano due.

Quello che è cambiato, nel corso degli ultimi quattro mesi della campagna elettorale, è la consistenza del guadagno, rispettivamente della perdita di quota nel totale dei voti. Mentre l’UDC, il PS e il conglomerato dei piccoli partiti guadagnavano ancora qualche punto percentuale, gli altri partiti lo perdevano. Da luglio a ottobre il guadagno maggiore lo realizzava l’UDC con un +0,8%, mentre il tonfo maggiore lo subivano i Verdi liberali con un -0,7%. Queste variazioni delle quote nel corso della campagna elettorale dimostrano in primo luogo che, contrariamente all’opinione riportata all’inizio dell’articolo, i risultati delle elezioni federali non sono pronosticabili con molto anticipo. In secondo luogo provano che i mezzi investiti e le azioni promosse durante la campagna elettorale contano, eccome! Se per l’UDC il trionfo elettorale e per i Verdi la perdita di voti apparivano molto probabili già un anno fa, il PS un anno fa non poteva certo guardare con ottimismo alle elezioni. Un anno fa i Verdi liberali e il PLR sarebbero stati tra i vincitori delle elezioni mentre il Centro avrebbe visto la sua quota diminuire. Dunque la campagna elettorale è stata importante per acquisire, o non perdere, elettori sia nella fase d’ avvio, meno intensa, sia in quella finale, più combattuta. Precisiamo infine che, durante la campagna elettorale, i partiti si battono per conquistare i voti degli elettori che cambiano scheda. E se li contendono mettendo l’accento su uno piuttosto che su un altro problema di attualità. Sotomo, un gruppo di ricercatori di Zurigo, si è interessato nella sua inchiesta postelettorale proprio alle motivazioni che hanno portato questi «voltamarsina» a cambiare partito. È così risultato che gli elettori mobili, che hanno scelto l’UDC, lo hanno fatto soprattutto perché non erano d’accordo con l’attuale politica migratoria. Quelli invece che hanno votato il PS erano preoccupati per il continuo aumento dei premi delle casse malati. Questi due temi risulterebbero essere, secondo Sotomo, quelli che hanno dominato le scelte di partito durante le ultime elezioni. I problemi legati all’equilibrio ecologico e al cambiamento climatico invece non hanno avuto un impatto importante.