Ernst Buschor, l’aziendalista con due marce in più

by Claudia
20 Novembre 2023

Verso la fine di ottobre è morto, all’età di 80 anni, il professor Ernst Buschor. È stato un insegnante, un ricercatore, un perito e un uomo politico molto dinamico e criticato. A livello nazionale lo si ricorda soprattutto per l’impeto con il quale, verso la fine degli anni Ottanta del secolo scorso, ha messo in piedi e contribuito a diffondere il nuovo piano contabile per le amministrazioni pubbliche e a far conoscere il New Public Management dalla cattedra che gli aveva assegnato l’Università di San Gallo. Nel suo Cantone lo si ricorda invece come un consigliere di Stato innovatore che ha introdotto riforme nella scuola pubblica. Tra l’altro è stato il primo consigliere di Stato in Svizzera a introdurre l’insegnamento dell’inglese nelle scuole elementari e a promuovere l’informatica nella scuola dell’obbligo. Qui lo ricorderemo soprattutto per le sue attività di pioniere dell’economia aziendale nel settore pubblico. Cominciamo dalla contabilità. A metà del ventesimo secolo non era raro in Svizzera trovare ancora Comuni che non disponevano di una contabilità aggiornata.

Mi ricordo la figura del segretario di un Comune di una delle valli del Grigioni italiano che sosteneva: «La situazione finanziaria del mio Comune ce l’ho nelle mie tasche. Nella tasca sinistra c’è la lista delle entrate e in quella destra quella delle uscite». Posso convenire che per seguire i movimenti finanziari di quel piccolo Comune non sarebbe stato necessario mettere in piedi una contabilità molto dettagliata. Ma anche se tutta la contabilità si fosse ridotta al conto cassa non era pensabile che lo stesso fosse a disposizione della comunità solo perquisendo le tasche del segretario comunale. Anche per ragioni di trasparenza, direte voi. Esagero? Forse sì. Ma è anche vero che con l’antico sistema di suddividere la spesa in ordinaria e straordinaria, senza una definizione precisa di cosa appartenesse alla prima e cosa alla seconda, la manipolazione del risultato d’esercizio erano all’ordine del giorno. Per non parlare degli innumerevoli fondi elencati nei conti del Comune e spesso gestiti male. Ricordo poi che prima che si introducesse il nuovo piano contabile erano pochi i Comuni che disponevano di un bilancio. Di conseguenza la gestione dell’attivo e del debito pubblico, nonché il finanziamento degli investimenti, erano attività che difficilmente potevano essere pianificate. Il nuovo piano contabile per Cantoni e Comuni, voluto da Buschor, ha contribuito in modo essenziale a migliorare la trasparenza nella gestione delle finanze del settore pubblico. Ha inoltre consentito di introdurre standard contabili che stimolano Cantoni e Comuni a far meglio in materia di gestione finanziaria proprio perché, avendo adottato un piano contabile comune, oggi sono in grado di misurare la propria efficienza e di confrontarsi con la situazione di enti che sono in grado di produrre risultati migliori. Superate alcune malattie d’infanzia il nuovo piano contabile continua a essere applicato con risultati eccellenti. Anche in Ticino. Reputo che il colpo di acceleratore che ha ricevuto il processo di aggregazione dei Comuni del nostro Cantone, a partire dall’inizio del nuovo secolo, non ci sarebbe stato senza la sua adozione. La stessa ha facilitato di molto la ricognizione dei flussi finanziari dei Comuni partecipanti al processo.

Prima di lasciare l’Università di San Gallo per accedere alla carica di consigliere di Stato del Canton Zurigo Ernst Buschor cominciò anche a predicare il vangelo dell’NPM, il New Public Management, che avrebbe dovuto trasformare la gestione degli enti pubblici avvicinando la stessa – nella misura del possibile ovviamente – a quella delle aziende del settore privato. La sorgente di ispirazione principale dell’NPM erano le riforme amministrative dei Governi neo-liberisti venuti al potere negli anni Ottanta dello scorso secolo. Con queste riforme si cercava di introdurre nell’amministrazione pubblica principi e tecniche di management applicati dalle aziende del settore privato. Questi riguardavano sia l’organizzazione delle amministrazioni pubbliche sia la gestione delle stesse. Con l’NPM fecero la loro entrata nel settore pubblico anche le tecniche del marketing e i controlli di qualità. Non si può affermare che con l’NPM Buschor ebbe il medesimo successo che con il nuovo piano contabile. Esperimentazioni e piani di riforma, specie a livello dei Comuni, se ne fecero molti. Ma quasi altrettanti fallirono o restarono lettera morta.