«Volevamo salutarla tutti»

by azione azione
10 Novembre 2025

Gianfranco Covino, collaboratore di Migros Ticino, durante l’anno di formazione Oltre Gottardo, ogni tanto incontrava Adele Duttweiler

I coniugi Duttweiler, che attraverso la Migros hanno forgiato anche un pezzo di storia della Svizzera, oltre Gottardo erano molto più di una «semplice» coppia di imprenditori. Il loro agire coraggioso accompagnato a qualche controversia (soprattutto per quanto riguarda Gottlieb Duttweiler) ne fece due personaggi discussi e celebri, che la gente riconosceva per strada e considerava delle specie di star del panorama imprenditoriale e politico elvetico. E se Gottlieb Duttweiler morì nel 1962 (era nato nel 1888), l’amata moglie Adele gli sopravvisse molti anni, andandosene infatti nel 1990 (era nata nel 1892).

Il collaboratore di Migros Ticino Gianfranco Covino, oggi responsabile vendite, Adele Duttweiler ha la fortuna di ricordarla bene: «Dopo l’apprendistato di vendita, avevo poco più di vent’anni, per imparare il tedesco mi trasferii per un anno nella Svizzera tedesca, lavorando dapprima per Migros Lucerna, poi Migros Zurigo. Il primo anno lo trascorsi allo Zugerland, un grande centro commerciale nel Canton Zugo, con supermercato, ristorante, melectronics, SportXXX e molti altri negozi».

Gianfranco Covino, oggi responsabile vendita, lavora per Migros Ticino dal 1. settembre 1983

«Quando arrivai, mi raccontarono che vi facesse regolarmente la spesa Adele Duttweiler, e che poi aveva l’abitudine di passare dal ristorante per concedersi un caffè e una fetta di torta. Il ristorante era d’altri tempi, eravamo negli anni Ottanta, come li si faceva all’epoca. Era tetro e molto scuro, pieno di legno massiccio. Aspettai, e finalmente un giorno Adele Duttweiler arrivò».

«Adele era come una specie di divinità: quando era in sede la voce si diffondeva in un attimo tra i collaboratori, e chi più e chi meno, cercavamo di avvicinarci tutti in un modo o l’altro al tavolo dove prendeva la sua torta con caffè per salutarla, o anche solo per vederla».

«Era una donna riservata, di statura media ed elegante. Ricordo che era una persona posata, ma comunque arzilla, anche perché all’epoca aveva già più di ottant’anni. Non feci mai una vera e propria conversazione con lei, ma la salutavo volentieri. Aveva una personalità straordinaria».