Incontriamo un caro amico, molto dimagrito, in ottime condizioni fisiche: «Hai visto? Ho chiesto una dieta a Chat Gpt. Ecco il risultato» racconta. Molto contenti del successo raggiunto, e soprattutto della soddisfazione dell’amico, non riusciamo a nascondere un moto di perplessità. Non era meglio consultare un medico? Chat GPT avrà pensato agli effetti collaterali, alle specificità nel metabolismo individuale, ai rischi che poteva correre una persona relativamente avanti negli anni? Queste domande, ispirate dal buonsenso, sono del tutto fuori luogo in un mondo che il buonsenso trascura già da qualche tempo. La prospettiva di prenotare un consulto medico, in epoca di esorbitanti aumenti delle Casse malati, è probabilmente l’ultima delle idee sensate.
L’epoca attuale è quella del fai da te assoluto, in ogni campo dell’esperienza quotidiana, perfettamente assecondato dalla migrazione digitale di tutto il nostro stare al mondo. Acquisti, salute, vacanze, sessualità, sport, intrattenimento, relazioni sociali, lavoro: i campi della nostra interazione con il mondo si avviano inevitabilmente nel flusso dei bit. L’impressione curiosa è che il progresso tecnologico invece di predisporci a un atteggiamento razionale, a un confronto concreto e sostanziale con il mondo che ci circonda, assecondi le nostre tendenze più irrazionali, superstiziose e persino magiche. La tecnologia apre porte inaspettate, scatena la fantasia, più che la razionalità. E del resto avremmo potuto accorgercene già molti anni fa, osservando come i primi videogame apparsi sui computer degli anni 90 fossero spesso ispirati al mondo del fantasy. Una tendenza che oggi è assolutamente confermata dalla pletora di avventure eroico/distopiche imbevute di magia e onirismi epici.
Di fatto, sembra che ai nostri dispositivi elettronici si chieda di compiere veri e propri incantesimi. Il nostro smartphone è uno strumento che non sfigurerebbe nel catalogo degli oggetti fatati classificati da Vladimir Propp, celebre studioso delle fiabe di magia. L’aggeggio può essere al contempo un messaggero incantato, che consegna i nostri pensieri in ogni parte del mondo istantaneamente, ma anche la bacinella magica in cui vedere cosa succede nelle parti più remote del globo. Può essere lo «specchio delle mie brame», a cui chiedere conferma del proprio aspetto esteriore, ma anche la lampada di Aladino, capace di farci avere in pochissimo tempo tutto ciò che desideriamo (va bene, sempre che si possieda una carta di credito, oggetto altrettanto magico). Lo smartphone è anche il corrispettivo di Cupido, a cui affidare i nostri desideri amorosi, e persino la magica macchina musicale che ci allieta con le sue melodie a seconda delle nostre richieste. Senza considerare infine, che, grazie alle sue capacità e al nostro acume, possiamo anche aspirare ad aumentare le nostre ricchezze, impegnandoci in oculate operazioni finanziarie elettroniche, e come detto all’inizio, provvedere efficacemente al mantenimento della nostra salute.
Tutte queste risorse hanno veramente qualcosa di magico. I nostri antenati cercavano in ogni modo di assicurarsele facendo ricorso a fattucchieri/e, astrologi/ghe, cartomanti di dubbio effetto e capacità. Noi oggi gli incantesimi li abbiamo comodamente in tasca e siamo in grado di richiamarne l’aiuto in ogni momento. Una delle ultime potenzialità davvero magiche del nostro telefono cellulare, legata in particolare all’uso dell’Intelligenza Artificiale, è quello della capacità di dare movimento alle vecchie fotografie. Non so se vi è capitato di osservarne qualcuna, nel vostro navigare quotidiano per la rete. Immagino di sì. Si tratta di esperienze davvero straordinarie. Chi scrive, appassionato, di jazz, ha visto numerosi interpreti del passato, grandi miti di cui si sono tramandate magari pochissime fotografie, muoversi in brevi filmati, come se fossero stati ripresi da vivi, ammiccare, sorridere rivolti all’osservatore. Una sensazione profonda, istintiva, toccante, impressionante, che meriterebbe di essere analizzata e spiegata da biologi, etologi, psicanalisti. Il pensiero non può non andare alle fotografie in movimento, così tipiche dei film di Harry Potter. Ci avete fatto caso? Ci stiamo avviando verso Hogwarts, tutti quanti; un mondo in cui la magia è all’ordine del giorno.