Scegliere un mestiere oltre lo stereotipo di genere

by azione azione
27 Ottobre 2025

Compie 25 anni la Giornata Nuovo Futuro, un progetto che invita ragazze e ragazzi a sperimentare, per un giorno, una professione in cui il proprio genere è sottorappresentato

Si terrà giovedì 13 novembre la Giornata Nuovo Futuro, l’edizione 2025 di un ben consolidato progetto di cooperazione tra scuola, mondo del lavoro e genitori, il quale apre nuove prospettive alle ragazze e ai ragazzi con l’intento di contribuire a far in modo che possano pensare al proprio domani a prescindere da condizionamenti di genere.

Durante questa Giornata – che è un progetto degli Uffici e delle Commissioni per le pari opportunità – , le allieve e gli allievi di 2ª e 3ª media che lo desiderano possono accompagnare una persona di riferimento al lavoro oppure partecipare a uno dei progetti supplementari, sperimentando, per un giorno, una professione in cui il proprio genere è sottorappresentato.

Attraverso il principio del cambio di prospettiva, hanno così la possibilità di avvicinarsi a lavori che tendenzialmente non avrebbero preso in considerazione e vengono incoraggiati a porre i propri interessi e le proprie capacità in primo piano nell’ottica della scelta di una strada professionale, mettendo al tempo stesso in discussione i pregiudizi che dipingono alcune professioni come più adatte agli uomini ed altre più adatte alle donne. In questo modo il progetto contribuisce quindi a promuovere le pari opportunità nelle scelte lavorative e nei progetti di vita fin dalla giovane età, come pure un maggiore equilibrio fra i sessi nella formazione e nel mondo del lavoro.

La Giornata Nuovo Futuro è un’iniziativa nata nel 2001 come «Giornata nazionale delle ragazze» nell’ambito del programma per i posti di tirocinio 16+ della Conferenza svizzera delle/dei delegate/i alla parità fra donne e uomini. «Nel corso degli anni la Giornata si è evoluta, aprendosi anche ai ragazzi e ampliando costantemente l’offerta di professioni che i e le partecipanti possono sperimentare. Oggi, alla sua 25ª edizione, coinvolge migliaia di enti pubblici ed aziende in tutta la Svizzera, oltre ovviamente a numerose ragazze e ragazzi di 2ª e 3ª media», afferma Barbara Rossi, coordinatrice Nuovo Futuro per la Svizzera italiana.

Come accennato in precedenza, l’iniziativa si compone di un programma di base, nell’ambito del quale studentesse e studenti accompagnano al lavoro un genitore o una persona loro vicina per scoprire un mestiere atipico per il proprio genere, cui si aggiungono dei progetti supplementari. In questo secondo caso, sono aziende, come pure organizzazioni, enti pubblici e istituti di formazione, ad aprire le proprie porte ai ragazzi che si iscrivono per esplorare una professione che suscita il loro interesse e nella quale, secondo le statistiche, il loro genere è tuttora poco presente.

Oltre a ciò, la Giornata Nuovo Futuro – sostenuta finanziariamente dalla Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI) – contempla l’organizzazione di progetti interni scolastici (un’attività da svolgere in classe sul tema del genere in relazione ai percorsi formativi e professionali) e progetti di approfondimento (offerti in collaborazione con associazioni di categoria, istituti di formazione e altri partner dell’iniziativa).

Sin dalla sua creazione, la Giornata Nuovo Futuro ha riscosso un grande successo, cresciuto notevolmente negli anni tanto che ad oggi sono più di mezzo milione le ragazze e i ragazzi che vi hanno preso parte: «Nel 2024, nel solo Canton Ticino, ben 620 allieve e allievi hanno partecipato ai progetti supplementari; mentre a livello nazionale i e le partecipanti sono stati oltre 12mila», precisa la coordinatrice per la Svizzera italiana della Giornata Nuovo Futuro. «Anche la partecipazione di aziende ed enti pubblici è sempre più attiva: nella sola Svizzera italiana, l’anno scorso, oltre 70 strutture hanno partecipato alla Giornata, riconoscendo in essa un’occasione concreta per promuovere la parità di genere e far scoprire i propri settori a giovani talenti». A livello nazionale, sempre nel 2024, 732 aziende si sono registrate per il programma di base, accogliendo i figli dei collaboratori, mentre per i progetti supplementari gli oltre 12mila posti offerti da 1’810 aziende, organizzazioni ed istituti di formazione sono stati occupati nel giro di poche ore.

«Oltre alle proposte più tradizionali, come le professioni tecniche, informatiche, socio-sanitarie e dell’educazione, l’edizione 2024 ha ampliato l’offerta con nuovi progetti, tra cui “Una giornata da logopedista” e “Una giornata da specialista in risorse umane” per i ragazzi», aggiunge Barbara Rossi. Delle nuove opportunità che consentono un ulteriore ampliamento delle prospettive per i giovani di cui di fatto c’è bisogno, se si considera che nel nostro Paese su circa 250 percorsi formativi offerti, la decisione dei ragazzi continua a ricadere su un numero limitato di professioni: «Le statistiche del 2024 mostrano che la metà delle ragazze opta ancora per 4 professioni principali: impiegata di commercio, operatrice sociosanitaria, operatrice socioassistenziale e impiegata del commercio al dettaglio. I ragazzi, pur considerando una maggiore varietà, concentrano le loro scelte su un insieme ristretto di 14 professioni, principalmente tecniche e manuali, tra cui impiegato di commercio, informatico, elettricista, impiegato del commercio al dettaglio, impiegato in logistica, meccanico d’automobili, polimeccanico, agricoltore, cuoco, carpentiere, operatore socioassistenziale, falegname e disegnatore – spiega la coordinatrice Nuovo Futuro per la Svizzera italiana – dei dati che evidenziano come, fin dalla scuola media, le scelte formative continuino ad essere influenzate da stereotipi di genere».

In linea di principio, un mestiere è considerato come «atipico» quando la percentuale di donne o, rispettivamente, uomini, che lo esercita è inferiore al 40%. A livello di formazione, per esempio, i ragazzi fra i nuovi studenti per la professione di «operatore sociosanitario/operatrice sociosanitaria AFC» si attestavano nel 2024 al 16.1%, mentre le ragazze che hanno optato per la formazione di «costruttore/costruttrice stradale AFC» non sono andate oltre il 3.1%. «Sebbene si sia fatto molto per superare la distinzione tra mestieri maschili e femminili, nella pratica si osservano ancora forti differenze nelle scelte formative tra ragazze e ragazzi. Molti pregiudizi resistono in modo più sottile e meno consapevole – continua la nostra interlocutrice – gli stereotipi di genere si formano infatti già nella prima infanzia, attraverso processi di socializzazione che attribuiscono in modo implicito – e a volte esplicito – caratteristiche diverse a maschi e femmine. Bambine e bambini vengono spesso incoraggiati a sviluppare competenze e attitudini differenti, anche solo attraverso il tipo di giochi e sport proposti, i colori o i modelli di comportamento valorizzati. Con il passare degli anni, queste differenze si consolidano e, nella fase dell’adolescenza, il desiderio di appartenenza al gruppo e la paura del giudizio possono rafforzare ulteriormente l’adesione a scelte più conformi alle aspettative di genere. La mancanza di modelli di riferimento e la scarsa visibilità di alcune professioni, soprattutto quelle “atipiche” dal punto di vista di genere, poi non aiutano. I ragazzi, ad esempio, evitano spesso le professioni della cura perché considerate meno prestigiose o “poco maschili”, mentre le ragazze tendono a sottovalutarsi in ambiti come l’informatica o l’ingegneria, anche se hanno le competenze necessarie». Un fenomeno, questo, che contribuisce alla segregazione orizzontale del mercato del lavoro: «Nei settori tecnico-scientifici continua a prevalere la presenza maschile, mentre nei settori socio-sanitari ed educativi resta predominante la componente femminile – continua – e i dati statistici lo confermano sia nel Canton Ticino che nel resto della Svizzera».

Seppur negli ultimi decenni la società abbia compiuto progressi significativi sul fronte dell’uguaglianza di genere, anche in ambito professionale, un cambiamento profondo di mentalità richiede tempo. Ecco perché iniziative come quella di cui stiamo parlando sono importanti. «Tutte le iniziative che lavorano per il superamento degli stereotipi di genere hanno la loro utilità e contribuiscono, ciascuna a modo proprio, a creare una società più aperta e inclusiva. Nello specifico, ciò che distingue la Giornata Nuovo Futuro è l’approccio pratico: l’obiettivo non è solo informare, ma coinvolgere attivamente ragazze e ragazzi in un’esperienza sul campo», commenta Barbara Rossi. Esperienza pratica che, in questo come in altri ambiti, è spesso determinante: «Poter sperimentare un mestiere, incontrare da vicino chi lo esercita, mettersi in gioco in prima persona consente ai e alle giovani di superare preconcetti spesso radicati, anche in modo inconsapevole, confrontarsi direttamente con le proprie capacità e scoprire percorsi che rispecchino davvero le proprie inclinazioni», conclude la coordinatrice Nuovo Futuro per la Svizzera italiana.