Un Paese su rotaia ricomposto al millimetro

by azione azione
13 Ottobre 2025

A Neuhausen sul Reno, Smilestones riproduce una parte della Svizzera in scala 1:87 con tanto di paesaggi e convogli

Si chiama Smilestones ed è il mondo in miniatura indoor più visitato in Svizzera. Paese di cui una parte viene qui riproposta in scala 1:87, ossia 87 volte più piccolo rispetto le dimensioni reali. Rappresenta non solo i paesaggi ma anche i valori elvetici in formato ridotto – com’è scritto nel web – concentrandoli in tre regioni, quelle dell’Appenzello, delle Cascate del Reno e dell’Oberland Bernese.

Smilestones si sviluppa su una superficie di 250 mq in cui sono esposti 1300 metri di binari, 120 treni, 700 veicoli, 550 case, 12mila alberi, 23mila figurine e 8mila luci; il tutto supportato da 15 chilometri di cavi elettrici.

Giunti alla stazione di Zurigo HB prendiamo la S9 per Sciaffusa arrivando alla fermata Neuhausen/Rheinfall in 50 minuti. Qui anziché scendere a destra sul Reno per ammirare le cascate, si sale su un sovrappasso a sinistra e, ripiegando a destra, in pochi minuti siamo all’Esposizione. Dopo essere entrati, la prima visione d’insieme ci conferma che è riduttivo definire la mostra come un puro plastico gigante di treni col paesaggio di contorno; quanto ci troviamo dinanzi è un intero territorio da ammirare, ben miniaturizzato, ricco di dettagli e di spiegazioni interattive (azionabili a pulsanti) che avvicinano il pubblico alla cultura e alle tradizioni locali.

Iniziamo col visitare il Cantone Appenzello di cui si fa notare la funicolare del Säntis col relativo monte sebbene l’occhio scivoli subito in basso per ammirare la piazza dove si svolge la Landsgemeinde (ndr.: modello di democrazia diretta, con l’assemblea politica pubblica all’aperto), con le casette colorate ma soprattutto le persone che alzano la mano così ben miniaturizzate (è difficile dare un buon effetto a dimensioni tanto ridotte).

Dall’Appenzello ci spostiamo in un settore più grande che racchiude la Svizzera Orientale, iniziando dal viadotto sul fiume Sitter percorso da treni passeggeri e merci più variegati azionati in automatico da un comando centrale. Compare poi il pittoresco villaggio di Stein am Rhein e da qui riconosciamo la collina che porta al Munot, il forte sopra la città di Sciaffusa col suo versante di vigneti. In basso, la sua stazione con binari, catenarie e fabbricati ben riprodotti, e il centro storico; muovendoci osserviamo l’insieme da diverse prospettive scegliendo con cura quali dettagli riprendere per le foto, che a Smilestones sono permesse. L’attenzione va, com’è logico, alle magnifiche cascate sul Reno alte 23 metri e larghe 150, le più grandi d’Europa.

Prima di spostarci nella seconda e vasta sala per ammirare l’Oberland Bernese (OB), diamo uno sguardo alla cabina di regia trasparente riservata allo Staff, che programma i movimenti dei 120 treni, di teleferiche e veicoli stradali e persino il passaggio graduale dal giorno alla notte, in cui i paesaggi e i veicoli in movimento vengono ben illuminati. Da destra a sinistra si ammirano Mürren e Lauterbrunnen, col ristorante girevole sullo Schilthorn (gira anche qui!) – nota location di un film di James Bond – e, in basso, le stazioni con i treni delle Jungfrau Bahnen (JB).

Non poteva mancare poi uno sfondo col Cervino (visibile dai monti dell’OB) e la stazione di Kleine Scheidegg, punto di partenza per salire a quella più alta d’Europa di Jungfraujoch a 3454 m. E a questo punto si staglia lo scenario imponente di Eiger, Mönch e Silberhorn, patrimonio mondiale dell’Unesco e qui riprodotti con tanta maestria. Scendendo col nostro sguardo e seguendo il profilo altimetrico, un’altra meraviglia è la stazione di Interlaken al cui esterno è riprodotto un famoso hotel e la via con dei pedoni, i lampioni, le auto ma anche con le persiane e le tende delle case in evidenza.

Per i «trenofili» da gustare sono anche i segnali che cambiano colore, fermando i treni al rosso per alternare i transiti nei due sensi. Ci spostiamo verso sinistra e vediamo il Gruppo della Jungfrau da un’altra prospettiva con in basso Grindelwald e più in alto il ghiacciaio ove sorge il Fiume Aare, con i suoi 288 km, il più lungo interamente in Svizzera, e la sua gola profonda. Tra i dettagli che notiamo, una grossa pista blu con un toboga che porta i passeggeri in un percorso da montagne russe verso il basso, mentre su una strada compare una corsa ciclistica con tanto di auto ammiraglie al seguito e gli spettatori a lato.

Non manca nemmeno uno stand per i tiri obbligatori con 12 bersagli riconoscibili – e spiegazione interattiva – oltre un pizzico di humor con un elefante al di fuori di un negozio di porcellane; meno umoristici sono i meccanici che sollevano un’auto per le riparazioni. Diventa comunque un gioco per adulti, ragazzi e bambini andare a caccia di tutti i numerosi dettagli…

All’estrema sinistra in alto, troviamo invece il Passo del Grimsel a 2164 mslm che collega l’OB con l’Alto Vallese. Il tour potrebbe finire qui, basta salire al piano superiore per rimanere di nuovo senza fiato. Qui, da una balconata, la scenografia allestita nel padiglione dell’OB è imponente e può essere sorvolata dai nostri occhi come un drone, spaziando dai monti ai villaggi fino alla stazione di Interlaken che, dall’alto, fa percepire anche il differente scartamento (distanza delle traversine) tra i treni BLS e FFS da una parte e quello ridotto delle JB dall’altra. Il tutto, tra effetto giorno ed effetto notte, in cui risaltano le luci dei paesaggi che si uniscono a quelle dei treni in movimento.

Tornati al piano terra, prima di uscire, viene spontaneo mettersi alla ricerca di quei dettagli che di certo ci sono sfuggiti ed è su questo che si gioca la durata della visita, dai 45 minuti alle due ore a seconda del nostro interesse. Abbiamo visto un pubblico variegato di adulti giovani e anziani, e molte famiglie; la mostra è aperta tutto l’anno e si adatta anche alle scolaresche e ai gruppi con possibilità di visite guidate su prenotazione.