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L’appuntamento: La prevenzione nel periodo estivo
Come si cura la pelle nel periodo estivo? Cosa si può fare a livello di prevenzione e di diagnosi? Quali sono le cure più appropriate? Sono questi i temi della conferenza gratuita e aperta al pubblico che si terrà alla Clinica Sant’Anna di Sorengo giovedì 5 giugno alle 18 (Stabile Villa Anna 2).
Rete Sant’Anna, la prima rete di cure integrate in Ticino, propone un calendario di appuntamenti regolari, gratuiti e aperti a tutti sul tema della prevenzione come accompagnamento al paziente nel percorso di cura: non solo della malattia, ma in primis per la conservazione della sua salute, incoraggiando prese a carico sempre più personalizzate e focalizzate al bisogno individuale, per mezzo di un approccio multidisciplinare integrato.
In questo senso, Rete Sant’Anna poggia sulla sinergia tra medici, cliniche e ospedali, servizi a domicilio, per ottimizzare le cure garantendo un’assistenza migliore e più sostenibile: un’opportunità di cambiamento culturale e sociale che mette al centro la responsabilità e la libertà del paziente e del medico.
Rete Sant’Anna e i suoi professionisti sottolineano l’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce, unitamente a un corretto stile di vita.
Il tema della conferenza del 5 giugno sarà: La prevenzione nel periodo estivo: cura della pelle, prevenzione e diagnosi. Appropriatezza delle cure nel percorso terapeutico.
Le conferenze aperte al pubblico si svolgeranno sempre di giovedì alle ore 18.00 presso la Sala Conferenze della Clinica Sant’Anna di Sorengo (Stabile Villa Anna 2) e saranno condotte dagli specialisti che saranno in seguito a disposizione per rispondere a dubbi e domande.
Seguirà un rinfresco.
Ingresso libero previa registrazione: https://www.swissmedical.net/it/news-eventi/20250605-rsa-viva-la-prevenzione
Estate: quando la pelle chiede aiuto
Nella stagione calda la cute è più esposta a scottature, irritazioni e infezioni. I consigli della dottoressa Laura Uccella
Maria Grazia Buletti
Con l’arrivo della bella stagione, cresce il desiderio di esporsi al sole e vivere all’aria aperta. Tuttavia, se non gestito con attenzione il sole estivo potrebbe comportare diversi problemi e trasformarsi in un pericolo per la salute della nostra pelle. Secondo l’Ufficio federale di statistica (UST), in Svizzera si registrano ogni anno circa 2800 nuovi casi di melanoma (la forma più aggressiva di tumore cutaneo), mentre in Ticino se ne contano circa cento nuovi casi all’anno. Sempre nella Confederazione, i carcinomi basocellulari, spesso legati all’eccessiva esposizione ai raggi UV, sono stimati tra 20’000 e 25’000 all’anno.
Per questi tumori e per le patologie della pelle in generale, comprese quelle con cui bisogna fare i conti nel periodo estivo, la prevenzione gioca un ruolo molto importante e le semplici ma efficaci raccomandazioni dell’Ufficio federale di salute pubblica (UFSP) si possono riassumere in pochi accorgimenti, come spiega la specialista in Chirurgia e Medico d’urgenza Laura Uccella, responsabile del Pronto Soccorso alla Clinica Sant’Anna di Sorengo: «Bisogna innanzitutto esporsi ragionevolmente al sole scegliendo gli orari migliori, ed evitare le ore in cui è a picco (tra le 11.00 e le 15.00) quando l’intensità dei raggi UV è massima. È consigliato indossare sempre indumenti protettivi come cappelli e occhiali da sole con protezione completa UV, e mai dimenticarsi di applicare una crema solare con alto indice di protezione (SPF 50 per bambini e persone con la pelle più delicata, a scalare SPF 30 e 20 per coloro la cui pelle è meno delicata, tutti comunque hanno bisogno della protezione solare, con l’applicazione rinnovata ogni paio d’ore, soprattutto dopo il bagno). La regola di base sta nel non esporsi troppo a lungo al sole e scegliere un ombrellone di quelli che filtrano un po’ i raggi UV».
La dottoressa ricorda pure l’importanza dell’idratazione, a maggior ragione nel periodo estivo: «Dobbiamo ricordarci di bere molto e mangiare frutta e verdura, cosa che aiuta certamente la salute della nostra pelle». Sebbene l’UST e l’UFSP non dispongano di dati precisi sugli accessi estivi al pronto soccorso per problemi cutanei, è appurato che d’estate la richiesta per queste problematiche si fa notare: «Parliamo di bisogno di assistenza per scottature, eritemi, infezioni cutanee e reazione allergiche». Alla luce di questo aumento, la nostra interlocutrice ribadisce che la prevenzione («dalla protezione solare all’adozione di abitudini corrette») rimane lo strumento più efficace per ridurre i rischi.
Tra i problemi della pelle più comuni che portano i pazienti a rivolgersi al pronto soccorso durante l’estate primeggiano le ustioni solari e le scottature: «Tipiche, ad esempio, di chi si addormenta al sole e, fortunatamente, di solito arriva con un arrossamento diffuso della pelle o al massimo un’ustione di primo grado. Successivamente, vediamo le eruzioni cutanee, l’eritema solare e i colpi di calore, ma pure gli eritemi e le dermatiti da contatto con le meduse (al mare) o le ortiche (in campagna o montagna). Le dermatiti possono inoltre essere provocate dal contatto con animali particolarmente urticanti come la processionaria». La dottoressa completa l’elenco con le infezioni della pelle come micosi, follicoliti, impetigine: «Favorite da caldo e umidità, soprattutto nelle zone della pelle più calde e umide come pieghe, ascelle, inguini e ombelico che possono essere soggette a infezioni sia batteriche che fungine; poi abbiamo le micosi e le reazioni allergiche su puntura di insetto o morsi di aracnidi come zecche o ragni violino».
Naturalmente, dicevamo, non tutte le problematiche necessitano di una corsa al pronto soccorso: «Fortunatamente, in generale è raro l’eritema solare grave e gravissimo, mentre l’ustione da sole più comune si limita al primo grado e si cura con il raffreddamento, con le creme lenitive e con idratazione accurata». Quando però queste ustioni sono associate ai colpi di calore la situazione cambia: «Per tutte le problematiche cutanee, il grado di gravità è dato dall’estensione della lesione e dal peggioramento dello stato generale di malessere: pressione bassa, febbre, prurito importante sono tutti segnali d’allarme, così come lo sono una velocissima progressione e un cambiamento repentino della lesione o della reazione». Particolare attenzione, dunque, e la corsa alla presa a carico professionale vanno riservate alle reazioni allergiche che possono essere scatenate da punture di api, vespe, calabroni: «Possono indurre a reazioni locali più o meno gravi (sovrainfezioni o ascesso cutaneo per il quale è richiesta un’incisione e una pulizia dello stesso) o, peggio, reazioni allergiche che potrebbero condurre immediatamente a shock anafilattico. Non vanno sottovalutate le ustioni che, oltre al rossore, provocano le cosiddette bolle (che noi chiamiamo fittene): la loro presenza è indice di un’ustione un po’ più profonda di quella semplice di primo grado e va portata all’attenzione del medico». Con buonsenso, la persona deve perciò recarsi dal medico che, secondo la gravità della situazione, può valutare la necessità di un ricovero per la perfusione in vena di liquidi, perché i pazienti ustionati ne perdono parecchi a causa della pelle lesa che perde la sua funzione termoregolatrice.
Il processo infiammatorio che si crea a seguito dell’ustione produce una vasodilatazione dei vasi sanguigni (ndr: li «allarga») che portano più sangue nella zona infiammata creando malessere diffuso, spesso aggravato da febbre: questi sintomi sistemici sono sempre un campanello di allarme per accedere a una visita medica con un’adeguata presa a carico personalizzata. Anche il contatto con una medusa può essere un semplice contrattempo spesso risolvibile immediatamente: «Quelle del Mediterraneo non sono particolarmente velenose o pericolose e, generalmente, basta sciacquare subito con acqua fredda, usare del ghiaccio (non a diretto contatto con la pelle, ma sempre con un panno) e farsi dare una crema antistaminica in farmacia. Naturalmente, va ricercata la consulenza medica se l’applicazione non produce sollievo e se l’estensione aumenta». Un ultimo cenno pure alla cellulite batterica: «Si tratta di un’infezione cutanea seria perché si presenta al di sotto dell’epidermide, a livello più profondo, ed è sempre favorita da una “porta d’entrata” come una ferita procuratasi sugli scogli, una puntura di insetto o tafano (ferita da inoculo) attraverso la quale entrano i batteri e i germi». A questo proposito, la dottoressa elargisce un semplice ma efficace consiglio: «Il primo modo per prevenire un’infezione della pelle o qualsiasi altra più profonda, è lavare le ferite sotto l’acqua del rubinetto: va benissimo l’acqua tiepida a temperatura corporea».
In conclusione, d’estate, la pelle è più esposta a scottature, irritazioni e infezioni. Proteggersi con creme solari, indumenti adeguati e una buona igiene aiuta a prevenire molti problemi. «In caso di sintomi intensi o insoliti, però, è importante non aspettare e rivolgersi al pronto soccorso perché un intervento tempestivo può evitare complicazioni», conclude la dottoressa Laura Uccella ricordando che un’estate sicura parte dalla prevenzione e dalla consapevolezza.