Immagini, video, testi e livestream: la diffusione e il consumo in rete di contenuti pedocriminali sono aumentati notevolmente negli ultimi anni, anche in Svizzera. E se chi crea e diffonde tali contenuti compie un reato penale, chi ne è suo malgrado protagonista subisce una violazione della sua integrità e dignità, con conseguenze che possono essere traumatizzanti per tutta la vita, anche in considerazione del fatto che, come noto, internet non dimentica. Per contribuire ad arginare questo problema, nel mese di aprile è stato lanciato clickandstop.ch, uno «sportello» virtuale di segnalazione contro la violenza sessuale su bambini e adolescenti. Obiettivo dichiarato delle organizzazioni sostenitrici, la Fondazione Protezione dell’infanzia Svizzera e la Fondazione Guido Fluri, è assicurarsi che questi contenuti abusivi siano cancellati dalla rete il più velocemente ed efficacemente possibile.
Ma facciamo un passo indietro. Con «contenuto pedocriminale» si definisce un «atto o rappresentazione sessuale che coinvolge bambini e adolescenti di età inferiore ai 18 anni, in foto, video, fumetti o illustrazioni». Una definizione piuttosto ampia per la giurisprudenza: anche le rappresentazioni provocatorie possono essere rilevanti per il diritto penale, mentre è irrilevante che la vittima riconosca il riferimento sessuale della rappresentazione.
Nel linguaggio comune, invece di «contenuto pedocriminale», capita di sentir parlare di «pornografia infantile», espressione da evitare in quanto inappropriata e banalizzante. La pornografia si svolge infatti tra adulti e con il mutuo consenso; se sono coinvolti bambini o adolescenti, si tratta sempre di violenza sessuale. A riprova di quanto affermato, anche nella lingua inglese Child Sexual Abuse Material ha soppiantato child pornography.
Tornando agli aspetti legali, dicevamo che la fabbricazione e diffusione di un contenuto pedocriminale è un crimine perseguibile d’ufficio. Ciò significa che la polizia deve automaticamente aprire un procedimento penale se viene a conoscenza di un tale reato. Oltre alla fabbricazione e la diffusione, vi sono altri atti commessi in relazione a contenuti pedosessuali che possono essere punibili secondo il diritto penale. Tra questi la visualizzazione, lo scaricamento e il salvataggio di tali materiali tramite screenshot. Di questo deve essere consapevole anche chi volesse segnalare dei contenuti a clickandstop.ch. Per non incappare in azioni illegali, è infatti consentito solo riportare l’indirizzo internet.
Chiarire questi aspetti è importante perché, come affermato in occasione della presentazione della piattaforma da Yvonne Feri, consigliera nazionale e presidente del consiglio di fondazione di Protezione dell’infanzia Svizzera, «è ancora un tabù che la violenza sessualizzata sia diffusa anche nella nostra società». Mentre il numero di immagini di abusi su bambini in rete cresce, pochissimi sono i casi che vengono portati all’azione penale attraverso la segnalazione diretta. «Tale situazione è inaccettabile, perché trascura la protezione delle vittime. Nella lotta contro la pedocriminalità, dobbiamo finalmente raggiungere lo stesso livello degli altri paesi», ha affermato l’imprenditore Guido Fluri nell’occasione appena citata. Ed è proprio questo il motivo per cui la fondazione che porta il suo nome si è unita a Protezione dell’infanzia Svizzera per creare un servizio di segnalazione a bassa soglia che finora mancava. «Il nuovo servizio ha lo scopo di facilitare la segnalazione e contribuire così a una sempre maggiore rimozione di rappresentazioni di abusi su minori in internet – continua Feri – lo sportello fornisce poi informazioni e consulenze e veicola programmi di prevenzione, così che la protezione dei bambini dallo sfruttamento sessuale sia migliorata a diversi livelli».
Ma come funziona concretamente il servizio? In modo molto semplice, la piattaforma consente agli interessati – genitori, insegnanti, professionisti specializzati e anche a bambini e giovani – di segnalare siti contenenti rappresentazioni di violenza sessuale contro minori o comunque che ritengono sospetti da questo punto di vista. Il modulo di segnalazione si compila in pochi click, in modo anonimo e senza fornire alcun indirizzo e-mail, il che garantisce l’approccio a bassa soglia di cui parlavamo. Dopodiché la segnalazione viene trasmessa all’Ufficio federale di polizia. Se verrà constatato un contenuto rilevante dal punto di vista penale, la pagina dovrà essere bloccata e rimossa e ci saranno conseguenze penali per autori e distributori del materiale. In questo modo, la segnalazione avrà contribuito alla protezione dei bambini e alla prevenzione di ulteriori crimini. Ciò però non è purtroppo sufficiente. In rete vi sono infatti altri ambiti in cui i più giovani necessitano di un’accresciuta protezione; quelli, per esempio, delle sextortion, quando foto e video intimi sono usati per ricattare qualcuno, o dei cybergrooming, quando cioè degli adulti si servono dei social network per conoscere dei ragazzi e stabilire con loro un rapporto di fiducia che, nel peggiore dei casi, può essere preludio di una violenza sessuale. In casi come questi uno dei mezzi per proteggere i giovani è informarli sui pericoli di internet in modo adeguato all’età e farli vivere in un ambiente caratterizzato dalla fiducia.
Un altro mezzo è la consulenza. Clickandstop.ch – che mira ad affrontare globalmente la problematica della pedocriminalità – offre sia informazioni sia consulenze professionali, gratuite e anonime, per bambini e adolescenti, come pure per chiunque abbia una preoccupazione concernente questa tematica. Esperti di diritto, psicologia e lavoro sociale, forniscono questi servizi per telefono, chat o modulo di contatto. Se necessario, accompagnano gli utenti nei passi successivi o li indirizzano verso altri servizi, di consulenza e di aiuto, con i quali clickandstop.ch collabora. La piattaforma propone poi varie offerte di prevenzione. Il progetto comune di Protezione dell’infanzia svizzera e della fondazione Guido Fluri si occupa infatti anche dell’organizzazione di interventi di questo tipo per scuole, associazioni, organizzazioni di assistenza e per il tempo libero, oltre a fornire informazioni sui servizi di terapia per persone con tendenze pedofile. Con questo tipo di azioni, gli enti responsabili intendono fornire il loro contributo alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul delicato tema della violenza sessuale contro bambini e adolescenti, in modo da creare un clima sociale in cui le giovani vittime cerchino più facilmente aiuto.
«La nostra società non dovrebbe poi condannare la violenza sessuale solo a parole. Segnalando su clickandstop.ch se ci si è imbattuti in contenuti pedocriminali oppure non lasciando perdere un caso sospetto nel proprio ambiente si dimostra il necessario coraggio civile», continua Fluri. In caso di dubbio su come reagire in una tale situazione, come visto, ci si può tranquillamente far consigliare, in modo anonimo e competente, dagli esperti che collaborano con questa importante iniziativa.