Innovazione pubblica

Incontri – Da alcuni anni a Berna un giovane team s’impegna per promuovere l’innovazione nel settore pubblico. Danny Bürkli ci spiega il successo dei progetti dello Staatslabor, sostenuto anche da Engagement Migros
/ 15.06.2020
di Stefano Castelanelli

La Bialetti sbuffa dolcemente mentre il piacevole odore di caffè si diffonde nell’appartamento. Danny Bürkli afferra la caffettiera e versa un sorso del liquido caldo e scuro in una tazza. Si dirige in salotto con la tazza fumante in mano e dopo aver dato un rapido sguardo alle ultime notizie su Twitter, si siede alla scrivania e accende il computer. Inizia così una nuova giornata di lavoro. «Divido il tempo tra i compiti di gestione dell’associazione e il lavoro concreto nei progetti in corso – racconta Bürkli. – Attualmente sono molto impegnato nel gestire il punto di contatto Covid-19». Bürkli da aprile è co-direttore dello Staatslabor. A causa della pandemia lavora da casa, dal suo appartamento di Zurigo. Altrimenti sarebbe a Berna nella sede dell’Impact Hub, lo spazio coworking situato nella città vecchia e punto d’incontro per creativi e imprenditori. Assieme alla co-direttrice Alenka Bonnard e altri quattro colleghi, Bürkli s’impegna a promuovere l’innovazione nell’amministrazione pubblica.

Innovazione nel pubblico, ma non è una contraddizione? Apparentemente no. Come sottolinea il rapporto del 2017 delle Nazioni Unite «Innovation in the public sector», il settore pubblico ricopre un ruolo centrale nella nostra società e, analogamente al settore privato, può innovare per migliorare i servizi offerti ai cittadini, ridurre i costi e promuovere la crescita economica. Ma come si può favorire l’innovazione nel settore pubblico? «Lo Staatslabor è attivo su tre fronti – spiega Bürkli. – Innanzitutto, mettiamo in contatto i vari dipendenti statali tra di loro e con esperti esterni». Un esempio è la Staatskantine, la serata a tema gratuita e aperta a tutti con cadenza mensile, dove un referente esterno viene invitato a parlare su un tema legato all’innovazione. «Il secondo aspetto è che vogliamo essere fonte d’ispirazione proponendo modelli di successo svizzeri o esteri». Per favorire il cambiamento però, a volte, più delle parole sono necessari i fatti. Per questo motivo lo Staatslabor lavora anche a stretto contatto con gli enti pubblici per testare sul campo nuove innovative soluzioni. «Lavoriamo assieme all’amministrazione pubblica a tutti i livelli – Confederazione, Cantoni e Comuni – per sviluppare e testare nuovi approcci innovativi» dice Bürkli.

Ma di che tipo di progetti si tratta? «Abbiamo svolto progetti molto diversi tra loro – racconta Bürkli. – che variano dalla strategia alla pratica. Abbiamo ad esempio supportato la Biblioteca Nazionale Svizzera nello sviluppo di una nuova strategia, ma anche svolto una valutazione per la città di Berna del nuovo sistema di riciclaggio, in cui siamo andati a casa delle persone a raccogliere il loro feedback sull’utilizzo dei nuovi sacchi colorati». Bürkli ci tiene a presentare in particolare un progetto. «Lo Staatsbox è una scatola che contiene le istruzioni per trasformare un’idea in una nuova soluzione funzionale. Nello Staatsbox viene descritto un metodo, che guida i dipendenti statali passo a passo a sviluppare e testare prototipi di un’idea. Incluso nel pacchetto si riceve anche un coach che segue tutto il processo». Lo Staatsbox è stato sviluppato in collaborazione con un gruppo di dipendenti statali e messo alla prova durante un periodo di tre mesi in un progetto con la città di Zurigo. «Il programma è aperto a tutti gli impiegati statali e inizierà ufficialmente in settembre – dice Bürkli. – L’iscrizione è online sul nostro sito». Lo Staatslabor s’impegna anche a supportare nuove innovative soluzioni per combattere la pandemia. «In aprile abbiamo creato il Punto di contatto Società Civile Covid-19 – racconta Bürkli. – Ogni organizzazione o gruppo, che ha sviluppato un progetto per contrastare la pandemia, e necessita il sostegno della Confederazione, può annunciarsi senza impegno presso il Punto di contatto e noi lo metteremo in contatto con l’ufficio responsabile».

Lo Staatslabor è un’associazione senza scopo di lucro. Si finanzia tramite i progetti e fondi terzi, come ad esempio Engagement Migros, il fondo di sostegno del gruppo Migros per progetti pionieristici. «Col tempo ci siamo fatti conoscere e adesso le richieste da parte dell’amministrazione pubblica non mancano – dice Bürkli. – Non tutte le richieste finiscono in un progetto. Spesso mettiamo semplicemente in contatto gli impiegati statali con gli esperti in Svizzera o all’estero. Quando però arriva qualcosa di nuovo e innovativo, allora lanciamo un nostro progetto». La risonanza è grande in particolare nella Svizzera interna e in Romandia. «In Ticino abbiamo organizzato solo un workshop a Mendrisio sull’innovazione nelle biblioteche pubbliche – racconta Bürkli. – Ma ci piacerebbe essere più attivi. Per questo siamo anche in contatto con i fondatori dell’Impact Hub Ticino».

Ma com’è nata l’idea? «Per noi quattro fondatori è fondamentale, che l’amministrazione pubblica abbia uno spirito innovativo – racconta Bürkli. – Eravamo a conoscenza di laboratori d’innovazione pubblica in altri paesi. Quando ci siamo accorti che in Svizzera non esisteva niente di simile abbiamo lanciato il nostro progetto». Tutto ebbe inizio con degli incontri informali. «All’inizio abbiamo organizzato dei meet-ups aperti a tutti – racconta Bürkli – ma ci siamo accorti in fretta che l’interesse era grande. Ci sono molti impiegati statali in Svizzera che desiderano un’amministrazione pubblica innovativa e vicina alla popolazione. Noi li abbiamo semplicemente riuniti sotto lo stesso tetto». All’inizio hanno però dovuto lottare per superare un certo scetticismo. «Abbiamo dovuto far conoscere il tema dell’innovazione nel settore pubblico – dice Bürkli. – All’inizio le persone non capivano. Ci chiedevano ad esempio se l’innovazione pubblica fosse possibile». Nel frattempo, il concetto è noto ai più e si sta muovendo qualcosa. Proprio a metà maggio è stato inoltrato un postulato a Berna che chiede la creazione di un centro per l’innovazione nella Confederazione (Public Innovation Hub). Il lavoro presso lo Staatslabor è però solo agli inizi. «Abbiamo appena iniziato – dice Bürkli. – e abbiamo ancora tante idee». Cosa ci riserverà il futuro? «Spero – conclude Bürkli – che tra 5, 10 o 15 anni lo Staatslabor nella sua forma attuale non sia più necessario perché l’innovazione sarà la norma anche nel settore pubblico». Ce lo auguriamo tutti in fondo. L’innovazione non è solo importante in ambito aziendale. Anche altri settori possono usufruirne, come l’amministrazione pubblica ad esempio, che ricopre un ruolo così importante nella nostra società.