In declino il diesel targato Volvo?

Motori - Per ora è ancora solo una possibilità più che un progetto, ma la Casa svedese ha deciso di puntare su un’intera gamma elettrificata
/ 06.06.2017
di Mario Alberto Cucchi

«Non svilupperemo più nuove generazioni di motori diesel». Lo ha anticipato Hakan Samuelsson, presidente del costruttore automobilistico Volvo, al quotidiano tedesco «Frankfurter Allgemeine Zeitung». Secondo il numero uno della Casa svedese, oggi di proprietà dei cinesi della Geely, l’attuale generazione dei propulsori diesel targati Volvo è destinata ad essere prodotta fino al 2023. Nel frattempo il costruttore si concentrerà su investimenti per l’elettrificazione: entro il 2025 ciascun modello della gamma avrà in dote una versione elettrica. 

Le ragioni dell’abbandono del diesel secondo Samuelsson vanno ricercate nei costi per la riduzione delle emissioni di ossido di azoto che in Europa stanno cominciando a diventare troppo onerosi. Un portavoce della casa scandinava si è affrettato a precisare che «la scelta di non avere modelli diesel in futuro è ancora una possibilità più che un progetto». Insomma «potrebbe essere ma non è certo». L’addio al diesel ci sarà da parte di Volvo se resteranno invariate le pressioni da parte dell’Unione Europea sulla riduzione di emissioni di anidride carbonica e NOX. 

Come saranno le Volvo del futuro? In una prima fase di transizione il costruttore continuerà a investire sui motori a benzina che sono considerati più «puliti» per poi passare a motorizzazioni ibride e infine ad auto elettriche. Si sa già che Volvo produrrà la sua prima auto elettrica in Cina. Il nuovo modello – basato sull’architettura CMA (Architettura Modulare Compatta) di Volvo sviluppata per le auto di piccole dimensioni – sarà disponibile per la vendita nel 2019 e verrà esportato in tutto il mondo. 

«Volvo Cars condivide l’invito del governo cinese a impegnarsi per migliorare la qualità dell’aria secondo quanto previsto dall’ultimo piano quinquennale. Questo approccio è in perfetta sintonia con i nostri valori basilari di attenzione verso l’ambiente, la qualità e la sicurezza» ha dichiarato Hakan Samuelsson, CEO di Volvo Cars. «Riteniamo che l’elettrificazione sia la soluzione per garantire una mobilità sostenibile».

Volvo si è impegnata a vendere complessivamente un milione di auto elettrificate – incluse le ibride e le tutte elettriche – entro il 2025. Obiettivi ambiziosi. Intanto il governo di Stoccolma ha in programma di costruire un centro nazionale specializzato nello sviluppo di modelli elettrici. La Svezia, confinante con una Norvegia che è la più virtuosa al mondo nel comparto, ha dunque preso la sua direzione «elettrica» alla luce del cambiamento epocale che attende l’automotive nella prossima decade. 

Il centro svedese per lo sviluppo delle EV potrebbe sorgere nei pressi di Goteborg. A pochi chilometri da questa città, per la precisione nello stabilimento di Torslanda, è stata appena avviata la produzione della seconda generazione della XC60. Tra i propulsori disponibili, la novità più importante è una motorizzazione ibrida: il T8 Twin Engine con powertrain ibrido plug-in da 407 cavalli che consente alla XC60 di accelerare da 0 a 100 orari in 5,3 secondi. 

«Entro il 2021 Volvo reciterà un ruolo di primissimo piano nel panorama globale delle auto elettriche». È quanto prevede Ferdinand Dudenhöfer, responsabile del centro ricerca automotive dell’Università di Duisburg-Essen. Sfruttando anche la consolidata partnership con la proprietaria cinese Geely, la Casa svedese lancerà le sue prime auto elettriche nel 2019 e due anni dopo secondo le previsione sarà già al vertice tra i costruttori premium

Se la Svezia accelera, la Germania frena. La Cancelliera Angela Merkel ha ammesso che la Germania non riuscirà a soddisfare il target originario di veder circolare sulle strade un milione di esemplari elettrici entro la fine della decade. Nonostante gli incentivi garantiti dalle autorità, lo scorso anno circolavano in Germania non più di 80mila vetture elettriche.