Tutti noi conosciamo l'ingegnoso uso degli antichi Egizi nel trasformare il midollo degli steli delle piante di papiro in fibre da adoperare come carta.
Oltre ad essere utili, queste suggestive piante amanti dell'acqua risultano essere molto decorative sia coltivate in vasi sia immerse nei laghetti dei giardini.
Con più di 550 specie, questo vasto genere di erbacee dai tanti steli appartiene alla famiglia delle Cyperaceae. Dal caldo Egitto si sono diffuse sia in Africa centrale, sia lungo tutte le coste del Mediterraneo, arrivando a latitudini più nordiche grazie al riparo invernale in casa o in serre riscaldate.
Con steli verdi, triangolari e alto fino a 2 metri, il più noto tra i papiri è senz'altro Cyperus papyrus, forma un ammasso di radici fittissime ed è ornato all'apice dei lunghi fusti da lunghe foglie (in realtà sono brattee fogliari), a volte taglienti, sottili e riunite ad ombrello.
Coltivati in vaso bisogna prendersene cura lasciando sempre il sottovaso colmo d'acqua , meglio ancora se tenuti all'interno di un recipiente alto 20-30 cm e non bucato, con acqua fino al bordo tutto l'anno.
Lasciate all'aperto da fine aprile ad ottobre, assumono un colore verde intenso, regalandoci un'atmosfera tropicale sul terrazzo, riuscendo a mascherare molto bene visuali sgradite grazie ai suoi steli fittissimi e larghi 1-2 cm.
Tra luglio e settembre avviene la fioritura, che consiste in piccole corolle con capolini bianco-nocciola in grado di formare infiorescenze piumose.
Molto facile da coltivare è altrettanto semplice ottenere nuove piante a costo zero: si può decidere di dividere la radice in più porzioni durante la primavera e l'estate oppure affidarsi al metodo della talea di foglia da eseguirsi durante tutto l'anno.
In questo ultimo caso basterà tagliare alcuni steli mantenendo solo gli ultimi 20-30 cm di lunghezza dal ciuffo di foglie, capovolgerle all'interno di un bicchiere alto e colmo di acqua ed aspettare qualche settimana per veder comparire al centro della rosetta fogliare delle radici bianche.
Interrate in vasi con terra di campo argillosa e pesante, le nuove piantine andranno sempre tenute bagnate e si svilupperanno rapidamente nuovi steli.
Nei mesi più freddi, quindi da fine settembre a metà aprile, per garantire la sopravvivenza ai papiri bisogna ritirarli in locali luminosi, con temperatura minima sopra ai 5 °C per evitare l'ingiallimento delle foglie, senza dimenticare di mantenere il sottovaso colmo d'acqua anche in inverno.
Per avere piante sane e sempre rigogliose, non mettetele in pieno sole, ma prediligete la mezz'ombra e regalate loro concimazioni liquide con prodotti ben bilanciati di macro e micro elementi.
Da qualche anno sono presenti in commercio specie e varietà nane, che non superano il metro d'altezza, ideali per chi deve ritirarle in casa durante l'inverno e non vuole ritrovarsi metà salotto invaso dal papiro.
C. papyrus "Perkamentus" ha ombrelli di foglie ampi e verde chiaro, alti solo 70 cm, mentre C. p. "Haspanviviparus" raggiunge solo i 50 cm con foglie cilindriche a ciuffi verdi brillanti.