Amati da Confucio e dai cinesi, i crisantemi sono da sempre considerati fiori simbolo di vita nei loro paesi di origine. Arrivati in Europa ormai da molti decenni, si pensa intorno alla metà del 1700, questi fiori prendono il loro nome da un’intuizione del botanico francese Joseph Pitton de Tournefort che unì i termini greci chrysos e anthemon cioè «fiore d’oro», probabilmente per via della corolla a forma di margherita dei primi antenati dei crisantemi che vengono oggi commercializzati.
Moltissimi, infatti, sono gli ibridi e le varietà ad oggi in commercio. Sono tutti raggruppati sotto il nome di crisantemo da giardino o da orto, e sono utilizzati principalmente come piante in vaso con radici, anche se da qualche anno incominciamo a vedere sempre più composizioni di fiori recisi che contemplano l’uso di delicati e preziosi crisantemi.
Si deve dare merito agli ibridatori inglesi e francesi di inizio 1800 se oggi vi è una così ampia moltitudine di questi bei fiori in vendita: a fiore semplice oppure ricco di petali, con corolle gonfie, piatte, arruffate, con petali a punta, lisci, rivolti su loro stessi e con colori che vanno dal bianco puro al giallo, al rosso brillante fino ai rosa delicati e ai rossi mattone.
Castigati nella veste di fiori da camposanto, si stanno finalmente sdoganando nelle aiuole, all’interno delle quali formano spesso macchie di colore proprio nei mesi più tristi dell’anno, dove il colore in giardino solitamente scarseggia.
Rustici e con scarse esigenze, i crisantemi sono anche facilissimi da moltiplicare per talea: a metà aprile si possono prelevare alcuni rami lunghi una decina di centimetri e portanti due foglie; interrati per metà della loro lunghezza, le talee di crisantemo radicano velocemente in vasi con mescolata torba e sabbia e irrigati due volte alla settimana.
Alti da 30 a 120 centimetri, i crisantemi fioriscono da agosto, per i più precoci, arrivando ai classici di settembre-ottobre fino ai tardivi di dicembre.
Richiedono sole pieno e terreno fertile, ricco di sostanza organica, ben drenato. Vanno bagnati settimanalmente, specie se coltivati in vasche o in vasi, e concimati sia al momento dell’impianto sia in primavera e in autunno, utilizzando cornunghia e concimi granulari a lenta cessione.
Personalmente acquisto i crisantemi in vaso che più mi piacciono in novembre, periodo di massima fioritura, li tengo bagnati e me li godo nel loro vaso fino a completa sfioritura. Poi, in pieno inverno li taglio bassi, a circa 5-10 centimetri da terra, tenendoli in un portico riparato dalle correnti e dalle intemperie, ma in pieno sole. A inizio primavera li trapianto in piena terra, bagnandoli per le prime settimane e poi dimenticandomi di loro fino a inizio luglio.
In completa autonomia, i miei crisantemi sviluppano nuovi rametti, si riempiono di foglie carnose e di boccioli fitti.
A luglio mi prendo qualche minuto per effettuare su alcune di loro la sbocciolatura: levo alcuni boccioli lasciandone da uno a tre su ogni ramo. In questo modo li obbligo a produrre fiori grossi e ben compatti; se così non facessi, produrrebbero molti fiori ma piccoli, destino che riservo alle varietà di colore giallo, che disseminati nelle varie aiuole del giardino mi rallegrano come tanti piccoli soli in pieno autunno-inverno.