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Una bussola nel mare delle relazioni

Nel suo ultimo libro Cristina Milani analizza l’amore e l’amicizia ai tempi del digitale
/ 02/06/2025
Barbara Manzoni

«Credo che oggi, nell’era della tecnologia e dei social, la vera sfida sia quella di costruire legami autentici, avendo cura e rispetto dell’altro. Legami che rispettino e valorizzino l’individualità di ciascun partner. Cercare un equilibrio tra indipendenza e connessione è anche un invito alla gentilezza, non solo verso l’altro ma verso se stessi».

A parlarci di relazioni affettive è Cristina Milani, psicologa ed esperta di marketing e comunicazione, che da anni promuove con grande impegno la cultura della gentilezza in Svizzera e in Italia, è stata presidente del World Kindness Movement e guida dell’organizzazione non-profit Gentletude. Nel suo ultimo libro intitolato Tra swipe e silenzi: l’amore e l’amicizia ai tempi del digitale, Cristina Milani esplora la complessità dei legami, resi più fragili e impersonali dall’avvento dei social, che sono ambienti, come ci racconta la professoressa Rubinelli nell’intervista che ospitiamo a pagina 7, in cui si trasforma la nostra identità individuale e collettiva e di conseguenza anche le nostre relazioni.

«Il libro è nato da racconti di amiche che mi spiegavano il loro vissuto sui social, principalmente in app di incontri come Tinder, e mi confidavano il loro malessere o mi chiedevano di interpretare determinati comportamenti che avevano osservato. Sono rimasta piuttosto sorpresa dal fatto che ci si potesse innamorare di qualcuno sfogliando un profilo su queste app ma soprattutto ero sorpresa dal fatto che queste persone erano davvero molto sofferenti», spiega Cristina Milani. L’autrice ha così colto l’occasione per approfondire aspetti teorici sulle dinamiche delle relazioni umane, proponendo al lettore, alla fine di ogni capitolo, un’agile e semplice scheda riassuntiva.

Il libro è poi arricchito appunto dalle storie reali di relazioni complicate. Il punto di vista è quello dell’osservazione senza giudizio, il tema, insomma, non è se usare le app di incontro sia opportuno o meno. D’altronde avere relazioni sane non è mai stato semplice e in passato non erano sempre rose e fiori. Il ghosting (cioè lo scomparire senza una spiegazione) o il benching (cioè tenere qualcuno «in panchina») sono comportamenti che sono sempre esistiti ma il digitale, ci dice la nostra interlocutrice «li ha amplificati ed è come se la velocità che propongono i social fornisse un alibi, ad esempio, per chiudere una relazione in fretta, senza bisogno di parlare, senza ulteriori preoccupazioni, semplicemente sparisco. Insomma nell’epoca delle connessioni rapide ci disconnettiamo anche altrettanto rapidamente e improvvisamente. Ma questa è una cosa gravissima, troncare una relazione senza una parola, senza un confronto, può essere molto doloroso per chi subisce la decisione».

Nelle relazioni affettive, però, non esistono e non sono mai esistite ricette facili e veloci. Il tempo sottolinea Cristina Milani è un fattore determinante nei rapporti che hanno bisogno di cura, di approfondimento, di pazienza, di tempo di qualità. Così come ha bisogno di tempo il processo di autoriflessione che il libro suggerisce al lettore, perché solo «attraverso un dialogo aperto e un sincero processo di autoriflessione possiamo superare aspettative irrealistiche, paure di abbandono e dinamiche tossiche».

Alla fine del libro l’autrice propone anche una «Lista di controllo per relazioni sane e felici». Dieci punti o meglio dieci domande che il lettore è invitato a porsi. «Non ha nessuna pretesa scientifica – ci tiene a precisare Cristina Milani – è però un invito a riflettere sulla propria condizione. In fondo non c’è nulla di nuovo, ma a volte facciamo fatica a soffermarci e analizzare la nostra stessa situazione, questa check list messa nero su bianco ci obbliga a fermarci e a soppesare tanti piccoli segnali che possono farci aprire gli occhi prima di cadere in una trappola. Ma attenzione, la trappola è nostra, siamo noi che ci mettiamo in trappola da soli, nessuno ci obbliga mai ad entrare in una relazione, forse qualcuno ci illude ma noi dobbiamo essere in qualche modo “complici”. La realtà però è che purtroppo ci sono molte persone ferite, che hanno vissuto situazioni distruttive emotivamente e psicologicamente. Per questo spero che il mio libro possa essere una sorta di bussola per navigare nel mare delle relazioni».