La marionetta che rappresenta Daniele Finzi Pasca

A Lugano il nuovo Museo delle Marionette

Teatro di figura - Un’insolita quinta teatrale per Michel Poletti
/ 13.07.2020
di Giorgio Thoeni

C’è anche Daniele Finzi Pasca fra le marionette esposte: «È un omaggio personale, Daniele mi ha molto aiutato nel riuscire a sbloccare la situazione per allestire questo spazio», così commenta Michel Poletti mostrando il pupazzo esposto in bacheca dell’artista, riccioluto e occhialuto, con un biglietto d’aereo che gli penzola dallo scialle. È solo una delle creature messe in bella mostra nello spazio messo a disposizione dalla Città di Lugano.

Un atto dovuto, diciamolo, a fronte della storica precarietà di luoghi destinati alle compagnie indipendenti del Luganese. E chissà che la lunga crisi sanitaria che stiamo attraversando non abbia in qualche modo dato la possibilità alle istituzioni di riflettere sulla necessità di preservare in maniera concreta la loro creatività a detrimento di tanta inutile superficialità. La scorsa settimana Michel Poletti e Lucia Bassetti hanno accolto diversi giornalisti per presentare il Nuovo Museo delle Marionette allestito nei locali de «La Comacina», situata in viale Cassarate a Lugano.

Per intenderci, sono i locali dello stabile adiacente al teatro delle Radici, al Teatro Pan e alla vecchia sede della Compagnia Finzi Pasca. Un museo non è un cimitero, anzi, quell’allestimento è un inno alla vita. Entrare in quello spazio è come immergersi in un mondo colorato e pieno di racconti. Storie di una vita trascorsa a raccontare favole, immaginare atmosfere ed episodi di una vita trascorsa a costruire personaggi, marionette e fantocci, scenografie che, miste a luci soffuse o dagli improvvisi caratteri forti, lasciano trapelare la voglia di lasciarsi trasportare dalla narrazione. «Un progetto che nuotava nel nulla da un paio di anni», racconta Michel, «ora abbiamo provato a esporre le marionette in situazioni che richiamano il movimento, perché non sono delle bambole».

Predomina il gusto patafisico di Poletti, a cominciare da il personaggio di Père Ubu, diventata negli anni una cifra stilistica e artistica della sua drammaturgia, da grande appassionato della filosofia di Jarry, delle sue provocazioni, fra parodia e umorismo. Opera che l’autore francese aveva scritto proprio per il teatro delle marionette e che Poletti ha messo in scena negli anni Settanta: un’esperienza che gli valse la prima ripresa televisiva dell’allora TSI. Ma c’è anche il Gatto con gli Stivali, Mozart, Pinocchio, Merlino, Robin Hood, la Sirena d’Irlanda, Pulcinella… tutti si portano appresso un’aura speciale, tra fascino e leggenda, pronti ad animarsi accanto a preziosi esemplari d’antiquariato prestati da collezioni di pregio. Come un Gianduia torinese d’inizio Ottocento o la Geisha di Madame Butterfly appartenente al fondo di Vittorio Podrecca, grande marionettista italiano della prima metà del Novecento. Il Museo è visitabile su prenotazione: scrivere a musicateatro@palco.ch.