La filarmonica al passo coi tempi

by azione azione
6 Ottobre 2025

La Federazione bandistica ticinese raggruppa 46 società, che si occupano della formazione musicale di molti giovani: l’esempio della Filarmonica di Monte Carasso – Sementina

La musica, in misura variabile, fa parte della vita di tutti e ha la capacità di assecondare, ma anche il potere di invertire, le emozioni che viviamo in un determinato momento. Praticarla in modo attivo – per esempio suonando uno strumento – è un’attività piacevole e coinvolgente, capace, oltre che di sviluppare contemporaneamente tutte le aree del cervello, di stimolare la fantasia, e farlo insieme ad altri è ancora meglio. Fattori, questi, probabilmente alla base del successo costante delle bande musicali.

In Svizzera, infatti, il movimento di queste formazioni che ancora oggi accompagnano eventi istituzionali e religiosi è molto diffuso e radicato nella tradizione locale: circa 2mila sono le società affiliate all’Associazione Bandistica Svizzera (ABS), 46 quelle affiliate alla Federazione bandistica ticinese (FEBATI), nata nel 1910 con l’intento di garantire la qualità della formazione e dare unità ai gruppi presenti sul territorio. Di fatto, ognuna di queste società promuove una scuola di musica per offrire una formazione di base ai suonatori di domani, nonché la possibilità per i ragazzi di occupare in modo sano e proficuo il proprio tempo libero, in un settore che coniuga solide radici storiche a un ambiente associativo stimolante. Un mix che sembra funzionare, se si considera che queste scuole continuano ad essere frequentate da diverse centinaia di allievi.

«In questo ambito, la Scuola bandistica regionale del Bellinzonese (SBR) costituisce un unicum, in quanto accentra sotto un tetto comune la formazione dei ragazzi delle quattro bande della regione, e cioè la Civica Filarmonica di Bellinzona, quella di Giubiasco, la Filarmonica di Monte Carasso – Sementina e la Filarmonica Carasso Daro Gorduno, a cui dà inoltre la possibilità di suonare tutti assieme, in occasione per esempio dei concerti di gala delle varie filarmoniche», spiega Roberta Togni, presidente della Filarmonica di Monte Carasso – Sementina e responsabile marketing della SBR. Questo percorso contribuisce a mantenere in vita la musica bandistica svizzera, la quale fa parte delle «Tradizioni viventi» del nostro Paese.

Una formazione aperta a tutti

La completezza dell’offerta formativa, lo spirito comunitario e il valore di solidarietà sono intrinsecamente legati alle società filarmoniche, ma emerge anche un altro aspetto su cui soffermarsi, quello cioè dell’accessibilità. Fare parte di una formazione bandistica offre, infatti, la possibilità di avvicinarsi alla musica a un costo sensibilmente inferiore in confronto ad un altro tipo di scuola di questo genere. «Ciò è reso possibile dal fatto che i ragazzi che intraprendono il percorso di scuola si affiliano a una banda, la quale sovvenziona parte della formazione, nel nostro caso assumendosi la metà del costo – afferma Roberta Togni, da otto anni membro di comitato della SBR – per quel che riguarda gli strumenti, stiamo lavorando per averne alcuni da poter mettere a disposizione di allievi che hanno meno disponibilità economica». L’offerta di questo tipo di scuole parte spesso dall’età prescolare. «Per il secondo anno, proponiamo un corso pensato per avvicinare i più piccoli (4-5 anni) alla musica», racconta Roberta Togni. Denominato L’allegra tribù, il corso aiuta a sviluppare il senso ritmico e melodico attraverso attività ludiche ed esercizi di esplorazione musicale e introduce i piccoli ai vari strumenti a fiato. «Per i bambini si tratta di un modo diverso e divertente di stare insieme, che va al di là del gioco fine a sé stesso», continua la nostra interlocutrice. Più in generale, l’importanza di questo genere di corsi è da ricondurre agli effetti della musica sullo sviluppo cognitivo, linguistico ed emotivo dei bambini, i quali, attraverso ritmo, canto e movimento, migliorano, per esempio, memoria, attenzione e capacità di coordinazione. La musica favorisce poi la creatività, l’espressione delle emozioni e la socializzazione.

L’offerta formativa della scuola bellinzonese continua con Note spensierate, corso rivolto ai bambini di 6-7 anni, che prevede un approccio pratico e, di nuovo, ludico alla musica per mezzo di attività quali canto, ascolto, movimento, nonché la prova degli strumenti bandistici, terminato il quale i partecipanti che lo vorranno saranno pronti per proseguire il loro percorso nella formazione di base. Accessibile a partire dagli 8 anni e dalla durata di 4 anni, questa formazione è offerta da tutte le scuole di musica del Cantone e consente di imparare a suonare lo strumento scelto e sviluppare una solida base musicale. Essa si conclude con un esame centralizzato organizzato dalla FEBATI, superato il quale il candidato è promosso «socio attivo» della Filarmonica d’appartenenza, nonché socio dell’ABS. Il superamento dell’esame apre inoltre le porte ai corsi di perfezionamento, sia della FEBATI che dei conservatori e di scuole di musica a livello universitario.

La formazione di base si compone di solfeggio, strumento e musica d’assieme. «Ogni settimana i ragazzi hanno un’ora di solfeggio in gruppi da 5, mezz’ora di strumento con il maestro in forma privata, e, a partire dal secondo anno, un’ora e mezza di prove di Minibanda, che è l’occasione per mettere in pratica quanto appreso in un progetto d’insieme, come pure per socializzare e instaurare legami che spesso proseguono anche al termine della formazione», precisa Roberta Togni. Un aspetto, quest’ultimo, sentito come prioritario dai ragazzi. Interrogato sul perché abbia scelto di entrare a far parte di una banda musicale, Florio, che ha 10 anni, suona la tromba nella Filarmonica di Monte Carasso – Sementina e a cui l’hobby scelto in una parola dà «felicità», ha risposto: «Perché si suona in gruppo e conosco tanti che suonano già; e perché mi piace fare la pausa»; analogamente, il suo compagno, di banda e di strumento, il tredicenne Jacopo, ha risposto: «Perché conosco tante persone della banda e per divertirmi».

Una passione intergenerazionale

La Filarmonica di Monte Carasso – Sementina è una banda di piccole dimensioni, con un buon numero di giovani: «Su 24 suonatori, 8 hanno meno di 20 anni e, negli ultimi due anni siamo stati contenti di assistere a un ulteriore aumento dell’interesse da parte dei ragazzi, sul quale potrebbe aver influito la presenza attiva della scuola sui social, Instagram e Facebook in particolare». Le scelte del maestro – che al repertorio tradizionale affianca musiche da film e brani di musica leggera – possono invece aver contribuito a fidelizzare i giovani musicisti già presenti. Due prove, queste, del fatto che, seppur ancorate alla tradizione, le organizzazioni bandistiche sono capaci di restare al passo coi tempi. Non capita di rado poi che suonare in banda sia una vera e propria tradizione di famiglia, come nel caso di Marta che ha 18 anni e suona il flauto traverso da quando ne aveva 10, che afferma: «Entrambi i miei genitori suonano in banda e mi hanno trasmesso la passione per la musica». «Nella nostra Filarmonica per esempio abbiamo una famiglia rappresentata da un ragazzo di 12 anni, suo papà e suo nonno, che ne ha quasi 80, oltre a zii e cugini», racconta Roberta Togni. D’altra parte, tramandare ai giovani la passione per la musica da banda è uno degli scopi delle società filarmoniche, che ha a sua volta la conseguenza di avvicinare più generazioni. «Durante le pause, per esempio, i musicanti stanno insieme e questo, oltre a rinsaldare la coesione del gruppo, porta ad uno scambio intergenerazionale che per i ragazzi può avere un grande valore», commenta la presidente della Filarmonica di Monte Carasso – Sementina.

Più in generale poi ogni banda è uno «spaccato della società», all’interno della quale le differenze non riguardano solo l’età, ma pure il genere, la formazione, l’estrazione sociale, la professione; una sorta di «palestra» per le relazioni dove svolgere un «allenamento» utile, nonché arricchente, per i giovani. «Io sono da poco tempo in banda, ma ho capito da subito che ci si aiuta a vicenda e quindi quando ci vado sono sicuro che mi divertirò», afferma al riguardo il quattordicenne Norberto Iago, che nella Filarmonica di Monte Carasso – Sementina suona l’euphonium e aggiunge di essere entrato in banda anche per trovare nuovi amici e stare in compagnia di persone che condividono la sua passione per la musica.