Nel Furttal prende forma un progetto di trasporto pubblico con veicoli elettrici senza conducente: ecco le implicazioni
Furttal è una regione situata tra il Canton Zurigo e il Canton Argovia, un nome che al sud delle Alpi non è di certo di grande richiamo. Eppure anche noi svizzero-italiani dovremmo cominciare ad annotarcelo, questo perché in quella vallata a pochi chilometri da Zurigo si sta scrivendo una pagina potenzialmente rilevante per la mobilità sostenibile nel nostro Paese, capace di influenzare in futuro il nostro modo di spostarci a bordo di un veicolo. Infatti lassù ha preso da poco il via il primo progetto in territorio svizzero di guida automatizzata senza conducente. Da qualche tempo, e lungo un tracciato di ben 110 chilometri, circolano alcuni veicoli elettrici muniti di telecamere, sensori e altri aggeggi di ultima generazione capaci di guidare l’auto senza l’intervento di un essere umano e, si spera, anche senza danni collaterali. Per ragioni di sicurezza, in questa fase iniziale del progetto, a bordo c’è comunque uno specialista di questo progetto avveniristico.
Finanziamento da Cantoni e FFS
Un’iniziativa gestita da una società no-profit che si chiama «Swiss Transit Lab», la stessa che dalla primavera dell’anno prossimo gestirà una centrale di controllo, situata sul territorio, chiamata a vigilare sugli spostamenti di questi veicoli affinché si svolgano senza intoppi, anche quando non vi sarà più nessun controllo umano all’interno del veicolo. Una guida senza conducente a tutti gli effetti, finanziata dai Cantoni in questione e dalle Ferrovie federali svizzere, per un totale di quasi sette milioni di franchi. Zurigo e Argovia mirano a diminuire le auto private in circolazione, mentre l’interesse delle FFS è dovuto al fatto che con le auto-robot della Furttal si vuole facilitare il tragitto dal proprio domicilio verso la stazione ferroviaria più vicina, per poi proseguire il viaggio in treno o anche in bus verso destinazione più lontane.
In altri termini, il progetto si è dato l’obiettivo di realizzare una rete di taxi-robot, da riservare con un colpo di clic, con i quali muoversi anche verso città come Zurigo, Winterthur o Aarau, lasciando la propria auto tranquillamente parcheggiata in garage. Taxi-robot che a dipendenza delle corse potranno avere a bordo più di un passeggero, in questo senso «Swiss Transit Lab» si è data anche un altro obiettivo: riuscire presto a passare dall’auto al minibus-robot. Va detto che negli ultimi anni in Svizzera ci sono già state diverse iniziative simili, la prima, e forse la più nota di tutte, aveva portato la guida senza conducente a Sion, città in cui due piccole navette di Autopostale hanno fatto per anni la spola tra il centro-città e la stazione delle FFS, senza pilota a bordo, lungo una tratta di un chilometro e mezzo e ad una velocità massima di 6 chilometri all’ora. Era il primo progetto al mondo di questo tipo, iniziato nel 2016 e terminato nel 2021, anche a causa della pandemia da Coronavirus.
Ci sono già state iniziative simili
Quanto sta ora avvenendo nella Fruttal è in qualche modo frutto anche di quell’esperienza, con una differenza sostanziale: il nuovo progetto sta prendendo forma all’interno di un territorio ben più ampio rispetto al centro storico della capitale vallesana. Il cambio di marcia – è il caso di dirlo – è stato reso possibile anche grazie ad una modifica legislativa, voluta e approvata dal Consiglio federale che lo scorso mese di marzo ha messo in vigore una nuova disposizione della Legge federale sulla circolazione stradale, relativa proprio ai veicoli a guida autonoma. Nei nuovi articoli di legge si indica, tra l’altro, che spetta al Cantone in questione autorizzare questo tipo di auto e definire anche il perimetro dei loro tragitti. Il federalismo gioca un ruolo anche quando si tratta di volanti automatizzati. Supportato da una tecnologia «made in China», il progetto della Furttal mira a inserire questi taxi-robot nella mobilità quotidiana di questa regione. A questo scopo verranno create sul territorio ben 460 fermate da cui poter salire e scendere da questi taxi-robot di ultima generazione. Ma le novità in questo ambito non si limitano alla Furtall.
Autopostale Svizzera ha annunciato un progetto simile nei cantoni di San Gallo, Turgovia e Appenzello. A partire dal 2027 in questa regione della Svizzera orientale circoleranno 25 veicoli con guida senza conducente. Un servizio porta-a-porta che, anche in questo caso, farà affidamento ad una tecnologia digitale sviluppata in Cina. Il tema si sta facendo sentire anche nel Canton Lucerna, dove il Parlamento, nonostante il parere contrario del Governo, ha deciso di dare il via ad uno studio di fattibilità in questo ambito, con l’obiettivo di mettere in circolazione una serie di taxi automatizzati, complementari al trasporto pubblico, e questo in tutte le regioni del cantone, dalla capitale alle zone più discoste e montagnose.
Pure nel Canton Zugo si sta immaginando qualcosa di simile, con data di partenza della prima auto senza conducente fissata al 2028. In altri termini c’è parecchio dinamismo in questo settore, con una serie di iniziative che stanno prendendo forma e che vengono coordinate dall’Ustra, l’Ufficio federale delle strade. E qui si apre uno dei capitoli più delicati di tutta questa rivoluzione della mobilità, quello della sicurezza. A questo proposito l’Ustra scrive sul suo sito dedicato alla guida automatizzata che «la sicurezza stradale è la leva più importante. La maggior parte degli incidenti è causata da errori umani dovuti ad esempio a distrazioni, stanchezza o comportamento errato alla guida». In questo senso questi nuovi sistemi «possono contribuire in modo significativo a ridurre il numero di sinistri». Ma c’è anche un altro aspetto da tenere in considerazione, questi progetti potranno avere un futuro solo se riusciranno nel concreto a diminuire il numero complessivo delle auto in circolazione. Altrimenti rischiano solo di intasare ancora più le strade delle nostre città. Da questo punto di vista dovranno dunque cambiare anche le abitudini di noi cittadini, pronti a salire al volo sul primo taxi-robot che ci passerà davanti a casa. Sempre che andrà davvero così.
