Adrenalina: dal tuffo gelido dell’Epifania alla traversata estiva, il Lago Maggiore è palcoscenico di sfide acquatiche che uniscono goliardia e passione sportiva
Un tuffo rigenerante nelle acque del lago. D’estate rappresentano l’ideale «rifugio» per chi vuole sfuggire dalla canicola agostana. E d’inverno? Beh, in questa stagione il discorso cambia: il numero di persone che sono disposte a togliersi di dosso i vestiti caldi per rispolverare il costume da bagno con cui fare quattro bracciate nelle calme e, soprattutto, fresche acque del Lago Maggiore diminuisce drasticamente. Eppure qualcuno, e non sono nemmeno in pochi, anno dopo anno, con il pennarello rosso cerchia una data precisa sul proprio calendario. Quella del 6 gennaio. Che a Brissago, da quasi un trentennio, fa rima con «Nodada de la Befana», una delle prime, se non la primissima in assoluto per gli appassionati di questo genere, a essere proposta in Ticino. Con gli anni, poi, altre iniziative analoghe, goliardiche e meno, hanno preso sempre più piede alle nostre latitudini. Fra cui lo «Sveglione» di Tenero, che con le sue diciannove edizioni alle spalle è ormai divenuto una sorta di classico di Capodanno.
La nuotata invernale e la traversata estiva, sono tradizioni ormai consolidate che richiedono organizzazione, coraggio e una buona dose di spirito
A Ginevra, tanto per dare uno sguardo al resto della Svizzera, ogni anno sono in diverse migliaia a darsi appuntamento qualche giorno prima di Natale per la Coupe de Noël, che nel 2024 ha visto la partecipazione record di 4400 persone. Con i suoi novant’anni di vita (per un totale, sin qui, di 86 edizioni), la Coupe de Noël è a tutt’oggi uno dei più grandi appuntamenti al mondo per gli appassionati di nuoto in acque gelide, capace anche di guadagnarsi l’iscrizione al Patrimonio culturale immateriale Svizzero (Unesco).
Ed è appunto traendo ispirazione da questo evento che nel 2000 la Verbano Sub Brissago, e in particolare l’allora presidente Ilario Fidanza, avevano deciso di proporre qualcosa di analogo, ovviamente in scala ridotta, anche nel Lago Maggiore. E così, anno dopo anno – fatte salve le due edizioni (2021 e 2022) cancellate dalla pandemia – in parecchi si danno appuntamento la mattina del 6 gennaio al porto comunale di Brissago «La Ressiga» per le immancabili quattro bracciate. «Solo» 80 metri di acqua, ma che a una temperatura che supera di poco gli 0 gradi (e nemmeno quella dell’aria è tanto superiore) possono anche risultare parecchi.
«La cifra record di partecipanti l’abbiamo toccata subito prima della pandemia: nel 2020 abbiamo avuto novanta partecipanti, mentre quest’anno 48» ci racconta il già presidente, e ora vicepresidente, della Verbano Sub Brissago Aris Arrigoni. «Ci sono gli “aficionados”, quelli che si presentano regolarmente all’appuntamento, ma anche diversi volti nuovi che decidono di provare quella che a tutti gli effetti rimane un’esperienza… da brividi».
L’identikit di queste persone non è così facile: «Sono molteplici le strade che portano alla Nodada de la Befana. C’è chi dopo avervi partecipato una prima volta, magari per spirito goliardico, ne è rimasto affascinato e dunque decide di tornare anche negli anni seguenti, chi lo fa perché pratica regolarmente il gelidismo, ossia il nuoto nelle acque a bassissime temperature, chi per la semplice voglia di mettersi in gioco, chi per scommessa o per rispettare i patti di una scommessa, il più delle volte persa, o, ancora, chi perché con questo simbolico bagno vuol tenere a battesimo il suo anno della svolta».
La Nodada de la Befana non è un appuntamento competitivo, e quindi non ci sono rivelamenti cronometrici o altro. Ma ci sono comunque alcune regole da rispettare: «Ogni partecipante deve immergersi in acqua in costume da bagno, e dunque senza mute o altro tipo di indumenti termici. Fanno ovviamente eccezione quel genere di costumi che si riallacciano al periodo delle festività natalizie: se qualcuno vuole tuffarsi travestito da Babbo Natale, lo può fare. C’è poi chi si limita a qualche bracciata nel lago per uscire poco dopo a “riscaldarsi”, per quanto possibile, o chi si concede addirittura più “vasche”, di 80 metri. Poi, una volta a riva, a tutti questi intrepidi offriamo tè caldo o vin brûlé».
La Nodada de la Befana non è però l’unico appuntamento adrenalinico proposto dalla Verbano Sub Brissago. Accanto a essa c’è infatti un altro grande classico: la traversata del lago da Dirinella a Brissago del 1° agosto. Che è ancora più longevo, avendo festeggiato nel 2024 il traguardo delle quaranta edizioni. Tre chilometri e ottocento metri da affrontare una bracciata dopo l’altra.
«Due modi ovviamente diversi di vivere il lago, e che dunque impongono due approcci altrettanto diversi. Se nel caso della Nodada de la Befana, di controindicazioni particolari non ve ne sono (anzi, secondo i cultori del freddo, questo genere di attività porterebbe diversi benefici dal punto di vista della salute), per la traversata del lago direi che una buona base e una specifica preparazione siano imprescindibili». In più, nella traversata si corre anche contro il tempo, e dunque vince il più veloce: «Che, grossomodo, impiega una cinquantina di minuti per arrivare all’altra riva del lago. Capita però più o meno regolarmente che si presentino al via persone che intendono affrontare la traversata nuotando solo a rana, e questo dilata i tempi provocando un maggiore dispendio di energie, col rischio di trovarsi in serie difficoltà in mezzo al lago… Per ragioni di sicurezza abbiamo dunque introdotto un tempo limite: chi sfora viene recuperato dalle imbarcazioni che garantiscono il servizio di sicurezza lungo il percorso. L’apparato organizzativo e di supporto che una manifestazione come la traversata del lago richiede è maggiore rispetto alla Nodada de la Befana, non da ultimo perché da un’edizione all’altra abbiamo un numero di partecipanti che oscilla tra le 110 e le 170 unità: ci sono i permessi da richiedere, alle rispettive autorità comunali e cantonali e il servizio di assistenza da predisporre, che comprende il cordone formato da canoisti e privati a bordo delle loro imbarcazioni lungo il percorso e il punto per l’assistenza sanitaria e medica all’arrivo, nonché un dottore a bordo di un’imbarcazione. Niente può essere lasciato al caso».
