È stata presentata recentemente la nuova stagione del Foce di Lugano
La freschezza degli intenti traspariva già nel corso della conferenza stampa avvenuta qualche settimana fa in Via Foce a Lugano. Non i classici interventi frontali degli addetti ai lavori alternati a quelli dei rappresentanti politici, bensì luci basse in sala, con una serie di tavolini rotondi attorno ai quali si riconoscevano protagoniste e protagonisti della scena culturale locale. Ai video di presentazione realizzati per raccontare rassegne e leitmotiv della stagione da poco iniziata, si sono alternate brevi interviste a organizzatori e organizzatrici culturali e ad artiste e artisti, restituendo alla stampa il ritratto di una scena culturale non solo vivace, ma anche in fieri, decisa a diventare urban nel vero senso della parola.
A qualche giorno di distanza ne abbiamo parlato nuovamente proprio con Michela, Ilenia e Filippo, responsabili dell’organizzazione e del coordinamento della programmazione al Foce e con Manuela, addetta alla comunicazione, tutte figure della Divisione eventi e congressi della Città di Lugano. Al Foce si inserisce un processo sinergico avviato oltre trent’anni fa, con la nascita dell’Ufficio Attività Giovanili (oggi Divisione eventi e congressi), e, per la scena musicale, ampliato grazie alla creazione della sala concerti dello Studio Foce, sorta dopo la chiusura della storica sala Metrò in via Brentani. Oggi il Foce rappresenta una realtà variegata e complementare al LAC, al Palazzo dei Congressi e ad altri spazi, di riconosciuto valore per il territorio e pensata come una casa aperta a tutti.
È per questo che il Foce di Lugano non è solo sede di spettacoli, ma può essere vissuto anche come sala di studio o di lettura, spazio in cui pranzare, in cui suonare un brano al pianoforte arrivato da poco, o luogo di ritrovo per praticare hobby come i giochi da tavola (come succede il venerdì sera) o il ballo.
Negli anni, il Foce è diventato punto di riferimento anche per molte scuole, private e non, e per le scuole di teatro locali, come il MAT e il Teatro d’Emergenza, che vi organizzano i propri saggi. Le compagnie teatrali del territorio trovano inoltre nel Foce spazio per presentare le loro nuove produzioni nella ormai consolidata rassegna Home. Fra le numerose collaborazioni previste questa stagione, quella con Lugano Animation Days, il FIT o il Festival delle Marionette di Michel Poletti. Recentemente, in occasione del Festival di Teatro FIT, l’Associazione La Soleggiata, si è occupata di allestire gli spazi esterni e di organizzare un pop up bar, trasformandoli in un luogo di incontro che ha riscosso un successo inatteso e dando vita così al primo appuntamento della cosiddetta «Zona Franca».
La poliedricità di questo centro culturale e aggregativo si riassume nel suo stesso mandato, ribadito a più riprese dai quattro attori culturali: da quel «siamo un po’ i custodi di casa che aprono le porte agli altri», all’accoglienza vissuta a tutti gli effetti. Più che il budget, il grande atout del Foce è lo spazio di cui dispone, che in fondo appartiene a tutti, e spinge il suo team a chiedersi costantemente quale sia il modo migliore per sostenere le realtà presenti sul territorio.
È per questo che è nato il progetto Random, dal desiderio di aiutare i giovani a organizzare eventi aperti al pubblico, che si tratti di una festa o del concerto di un collettivo. Il Foce, oltre a mettere a disposizione gli spazi, offre anche un supporto tecnico e logistico per la realizzazione della serata e garantisce le attività di promozione dell’evento, in quella che viene definita «propedeutica di imprenditoria». Questa attività ha portato naturalmente alla nascita di una rete di contatti soprattutto tra i vari collettivi, che spaziano dal reggae all’hip hop, passando per rock e metal.
La più conosciuta tra le rassegne del Foce, Raclette, è oggi più viva che mai. Il suo nome, ispirato all’idea di una «bella cena tra amici, in cui si condivide il tempo», racchiude lo spirito di incontro e apertura che la anima. Nel corso degli anni ha accolto sul palco luganese numerosi artisti quando ancora erano meno noti come Lucio Corsi (che tornerà a gennaio), Brunori Sas, Calcutta o Paolo Benvegnù, e che nella stagione da poco iniziata, ospiterà fra gli altri i Peter Kernel in occasione del loro ventesimo anniversario e una serata dedicata a Mirko Bertuccioli con i Crema.
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